Storie Web sabato, Maggio 4
Notiziario

Le riforme intraprese dal Papa? Non subiranno una «inversione di marcia». Lo assicura il card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, intervenuto alla presentazione del libro del giornalista del Tg1 Ignazio Ingrao ‘Cinque domande che agitano la Chiesa’ (edizioni San Paolo) presso la Sala Spadolini del ministero della Cultura assieme al ministro Gennaro Sangiuliano. In particolare, Parolin affrontando l’ultima delle cinque domande, «quella forse da cui sono scaturite quelle precedenti: che fine faranno le riforme intraprese da papa Francesco? A cui se ne aggiunge una che suona per alcuni come minaccia per altri come illusione: ‘C’è il rischio di un’inversione di marcia?’», ha sottolineato che «proprio perché è azione dello Spirito non ci potrà essere una inversione di marcia».

L’invito del porporato alla pazienza per vedere i frutti delle riforme

«L’ultimo capitolo dedicato a tali interrogativi rimane interlocutorio, come è necessario che sia. Si parla infatti di riforme, come le definisce l’autore, “intraprese” ovvero avviate, in itinere. Per tentare di dare una risposta, – ha osservato Parolin – mi affido allora alle parole della Lettera di Giacomo: “Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Guardate l’agricoltore: egli aspetta pazientemente il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le piogge d’autunno e le piogge di primavera”. Il discernimento, che non è semplicemente intuito ma frutto di una continua preghiera nello Spirito, indicherà, nel tempo disteso di chi sa essere paziente, come proseguire e cosa rendere istituzionale. Proprio perché è azione dello Spirito non ci sarà un’inversione di marcia».

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