Le donne in Europa fanno sempre meno figli. E le primipare sono sempre più attempate. Tra percorsi di studio che le impegnano per periodi più lunghi, costi in continua crescita per la cura dell’infanzia e la scienza che permette di protrarre i limiti dell’età fertile, diventare madri non ha più le stesse caratteristiche del passato. A fare un quadro della situazione, gli ultimi dati di Eurostat che mostrano per tutto il continente picchi negativi delle nascite, tassi di fertilità totali in calo e l’aumento dell’età di quante partoriscono per la prima volta. Non si tratta certo di tendenze sconosciute, la direzione verso cui vanno queste linee di evoluzione è più o meno la stessa da almeno sessant’anni. Ma si rinnovano ancora una volta gli estremi raggiunti.
Le statistiche delle nascite
Stando ai numeri dell’ufficio statistico europeo, nel 2023 i nati entro i confini dell’Unione sono stati tre milioni e 667 mila. Minimo storico a cui si affianca un tasso di fertilità continentale di 1,38 nati per donna, altra cifra mai così bassa. Questa la media tra i 27, dal picco della Bulgaria (1,81) al punto inferiore di Malta (1,06). Innegabile, insomma, l’andamento discendente della curva delle nascite a partire dagli anni ‘60, da quando, cioè vengono raccolte stime comparabili: oggi nascono due volte meno bambini di sessant’anni fa. Si continua, poi, ad allontanare l’apice registrato nel ‘64: allora i neonati europei erano stati 6,8 milioni.
L’identikit delle mamme
Il numero medio di figli per donna, per quanto chiave nel descrivere le tendenze, restituisce solo in parte il quadro generale di una popolazione dell’Unione europea che se cresce, di poco e con chiare differenze nei vari Paesi, è grazie più all’impatto dell’immigrazione che ai nuovi nati.
Utile allora chiedersi chi sono le mamme in Europa. E facile, poi, scoprire come alcuni elementi le accomunano in tutto il continente. Alla tendenza diffusa ad avere meno figli, si accompagna, per esempio, l’aumento continuo dell’età delle madri. Altra caratteristica che porta il 2023 ad essere un anno record. Nel 2001 in Europa le mamme avevano mediamente 29 anni, ma poco più di un ventennio dopo questa cifra è salita a 31,2. Tocca inoltre il suo massimo anche l’età delle donne che partoriscono per la prima volta: la media attuale di 29,8 anni è aumentata di un anno esatto rispetto al 2013, quando si è iniziato a monitorare questo dato specifico. Guardando alle statistiche nazionali, nell’Unione europea le donne diventano mamme leggermente prima in Bulgaria e Romania (rispettivamente a 26,9 e 27,1 anni). Mentre, all’estremo opposto, sono più “anziane” quelle che vivono in Italia e in Irlanda (31,8 e 31,6 rispettivamente).
In generale, in tutta Europa le donne hanno poi sempre meno figli da giovani. Tanto che se per decenni, dalla seconda metà del secolo scorso, la maggioranza dei bambini nascevano da madri sotto i trent’anni, a partire dalla metà degli anni ‘70 questo numero è in crescita continua. Secondo le Nazioni Unite, dal 2015 sono soprattutto le ultratrentenni a dare alla luce il maggior numero di figli. Infatti il tasso di fertilità massimo si registra nella fascia 30-34. Inoltre, oggi sono molte di più le quarantenni che diventano madri rispetto alle adolescenti.