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Notiziario

«La nostra Europa è mortale, può morire». Scongiurare questa prospettiva «dipende unicamente dalle nostre scelte. E queste scelte vanno prese ora»: questo l’avvertimento lanciato dal presidente francese, Emmanuel Macron, in occasione del suo lungo discorso sull’Europa all’Università La Sorbona di Parigi. «L’Europa non ama se stessa – ha poi aggiunto al termine del suo discorso – Quando si vede tutto quello che ha fatto, tutto quello che le si deve, è strano, ma è così». Il presidente francese ha invocato l’affermazione di una «Europa potenza», per rispondere alle grandi sfide del Ventunesimo secolo. A cominciare da un «cambio di passo sulla difesa», ha detto, spiegando che «la condizione imprescindibile della nostra sicurezza è che la Russia non vinca la guerra d’aggressione contro l’Ucraina». Di qui, la necessità di una difesa comune «credibile». Un «cambio di paradigma profondo, essenziale, per la nostra Europa», ha detto.

Occorre anche modificare il modello economico, una trasformazione che passa attraverso una riforma della Banca centrale europea: «Non possiamo avere una banca centrale il cui unico obiettivo sia l’inflazione». Occorre integrare nel suo mandato anche la crescita e la politica sul clima. Macron non sembra però voler modificare subito il mandato della Bce. «Occorre – ha detto – innalzare il dibattito teorico e polivo per sapere come integrare negli obiettivi della Banca centrale europea, almeno un obiettivo di crescita, o un obiettivo di decarbonizzazione». Per il presidente francese occorre creare a livello europeo un «patto di prosperità», che passi anche per una «semplificazione» delle procedure. «Si deve avere soprattutto un’ossessione, quella della produttività; e per fare questo occorre essere una grande potenza d’innovazione e di ricerca».

L’Europa, ha aggiunto Macron, deve investire molto di più. Occorre «uno shock di investimenti comuni», raddoppiando la «capacità finanziaria» dell’Unione per investire su cinque settori strategici: intelligenza artificiale, informatica quantistica, spazio, energia e agricoltura. Sull’energia, in particolare, occorre «costruire un’Europa dell’atomo». L’energia decarbonizzata è inoltre «la chiave per riconciliare clima, sovranità e creazione di posti di lavoro».

Sul piano della difesa, per Macron occorre «introdurre una preferenza europea sull’acquisto di materiale militare». Il presidente invoca l’affermazione di una «strategia europea industriale di difesa» che consenta di produrre «di più e più velocemente», con prodotti Made in Europe. Il consolidamento dell’industria europea della Difesa «è una necessità», ha martellato Macron, deplorando che oggi l’Europa acquisti la maggioranza degli armamenti in altri Paesi, come Usa e Corea del Sud. E invoca un nuovo «prestito europeo» per investire nel settore degli armamenti e della Difesa.

«L’Europa potenza è anche un’Europa che controlla le sue frontiere», ha aggiunto. Plaudendo alla recente adozione del Patto asilo e immigrazione dell’Ue, il capo dello Stato ha invocato la necessità di «agire con più fermezza in materia di rimpatri e riammissioni» e di lottare «con più fermezza» contro le reti di trafficanti di esseri umani. «Le nostre frontiere sono un bene comune», ha sottolineato, invocando la necessità di rafforzare il ”consiglio Schengen”. Bisogna «cambiare la governance», «costruire una struttura politica» che permetta di decidere insieme, in modo «più efficace», su questi temi.

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