Storie Web lunedì, Maggio 6
Notiziario

Il Consiglio dei ministri ha approvato  il ddl Intelligenza Artificiale, con l’Italia che si candida a  diventare il primo Paese europeo a legiferare sul tema. Il  sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti, con il suo Dipartimento per la Trasformazione Digitale, avrà la delega sul coordinamento della strategia nazionale sull’IA, che sarà aggiornata ogni due anni. Oggi è stata anche confermata la dote economica annunciata dalla premier  Giorgia Meloni a marzo scorso: un miliardo di euro, che mette l’Italia sul podio europeo dopo Germania e Francia in termini di impegno  finanziario pubblico. Gli investimenti saranno effettuati attraverso  il Fondo di sostegno al venture capital. L’AI Act, il regolamento europeo che disciplina la materia, ha  previsto che ciascuno Stato membro si doti di un”’Autorità nazionale  per l’intelligenza artificiale”, senza definire in modo rigido che  tipo di ente avrà questa responsabilità. Il governo italiano ha scelto un sistema di governance ”duale”: l’Acn, Agenzia per la  cybersicurezza nazionale, guidata dal prefetto Bruno Frattasi, avrà il compito di vigilare sull’applicazione dell’Intelligenza artificiale,  con poteri ispettivi e sanzionatori; l’Agid, Agenzia per l’Italia  digitale, di cui Mario Nobile è direttore generale, si occuperà  dell’esecuzione della strategia nazionale, di promuovere l’innovazione e lo sviluppo dell’IA, e di definire le procedure e a esercitare le  funzioni e i compiti in materia di valutazione, accreditamento e  monitoraggio dei soggetti incaricati di verificare la conformità dei  sistemi di intelligenza artificiale.

Chiunque cagiona un danno ingiusto, inviando o diffondendo senza il consenso immagini o voci falsificate mediante l’IA, idonei a indurre in inganno è punito con la reclusione da 1 a 5 anni”. Così oggi il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm, ha illustrato il provvedimento approvato. Il provvedimento, ha spiegato il ministro, mira a tutelare “l’immagine di una persona, la genuinità della sua identità”, anche considerando che “ad esempio i fotomontaggi erano produzioni facilmente rilevabili, mentre con l’intelligenza artificiale si può creare un mondo molto realistico”. Questo può creare un “danno ingiusto” e in quel caso “scatta la sanzione penale”. Inoltre, ha aggiunto il ministro rispondendo alle domande dei giornalisti, viene prevista una aggravante specifica per l’uso dell’intelligenza artificiale in altri reati come il riciclaggio, la sostituzione di persona, o la truffa.

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