Storie Web martedì, Aprile 30
Notiziario

La riforma Valditara, che ha ricevuto il primo ok al Senato, prevede un ritorno al giudizio sintetico alle elementari. Tuttavia il giudizio descrittivo alle scuole primarie non verrà accantonato: “I giudizi analitici sul percorso dello studente resteranno e a questi si aggiungerà un giudizio finale sintetico”, ha detto Valditara.

In Senato è arrivato oggi il via libera al ddl Valditara, con 74 sì, 56 no e nessun astenuto. L’Aula di Palazzo Madama ha dunque approvato in prima lettura il disegno di legge voluto dal ministro dell’Istruzione, sulla valutazione della condotta, il ddl di ‘Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti’, che ora dovrà passare alla Camera.

Tra le novità introdotte dal provvedimento c’è il ritorno al ‘giudizio sintetico’ alle elementari, tema su cui la maggioranza spinge da tempo. L’idea di partenza era quella di modificare la valutazione descrittiva nella scuola primaria, attualmente in vigore. Si era parlato di ripristinare i vecchi ‘insufficiente’, ‘sufficiente’, ‘discreto’, ‘buono’ e ‘ottimo’, anche con l’aggiunta di ‘gravemente insufficiente’.

Il governo ha poi spiegato però che non verrà eliminata la descrizione del percorso umano e pedagogico degli alunni, ma a quella sarà affiancato un giudizio sintetico più comprensibile per studenti e famiglie. Il giudizio descrittivo alla scuola primaria dunque non verrà del tutto abolito. Se in pagella saranno utilizzati di nuovo le valutazioni ‘ottimo’, ‘buono’, ‘sufficiente’ o ‘insufficiente’ si saprà solo più avanti, quando ci sarà l’ok definitivo al ddl che a quel punto sarà legge: bisogna quindi aspettare l’ordinanza ministeriale, per conoscere i dettagli.

Scuola, via libera del Senato al ddl Valditara: cosa cambia tra voto in condotta e sospensioni

Il voto numerico continuerà invece ad essere utilizzato nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. E alle superiori sarà obbligatoria anche la valutazione intermedia di metà anno, con una vera e propria pagella.

Il chiarimento del ministro Valditara

“In merito alle polemiche sul presunto ripristino del voto in pagella alla scuola primaria, si precisa che la riforma non ha mai previsto voti. I giudizi analitici sul percorso dello studente resteranno e a questi si aggiungerà un giudizio finale sintetico. Un’operazione di chiarezza nell’interesse delle famiglie e degli stessi studenti”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Le polemiche

La riforma di Valditara, “rimette indietro le lancette dell’orologio e disvela la visione della destra sulla scuola, tutta ordine e disciplina”, hanno denunciato le opposizioni al Senato, dove è stata organizzata una conferenza stampa alla quale hanno partecipato la senatrice Cecilia D’elia, capogruppo del Pd nella commissione Scuola, il senatore Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo di Avs e il senatore Luca Pirondini, capogruppo M5s nella stessa commissione.

“Il disegno di legge che approda in Aula – ha spiegato la senatrice D’Elia – in soli tre articoli, per emendamento del governo, opera un ritorno all’indietro rispetto alla riforma del 2020, è una sorta di controriforma contro la quale il mondo della scuola è insorto. Si introduce di nuovo il giudizio sintetico fin dalla primaria e, nel tentativo di riattribuire autorevolezza ai docenti, la rigidità del voto di condotta, al quale viene legato in modo automatico il passaggio all’anno successivo. Una scuola in cui fin dalla primaria la sanzione, la selezione e il controllo prendono il posto della promozione della persona e della valutazione dentro un progetto educativo. Si segna in modo profondo, in senso autoritario, il mondo della scuola. Per questo noi abbiamo presentato emendamenti soppressivi e proponiamo l’arricchimento della scuola comunità educante attraverso la figura dello psicologo e del sociologo”.

Cosa prevede il ddl Valditara approvato in Senato

Il disegno di legge di revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti, approvato oggi dal Senato, punta a dare peso al voto in condotta, introducendo una casistica dettagliata. Per quanto riguarda le scuole secondarie di secondo grado, se non si ha almeno il sette in condotta non si viene ammessi all’anno successivo o all’esame.

Nel caso il voto fosse pari a sei, si dovrà presentare un elaborato di educazione civica, con cinque arriva la bocciatura. Inoltre, l’assegnazione del 5, e quindi della conseguente bocciatura, potrà avvenire anche a fronte di comportamenti che costituiscano gravi e reiterate violazioni del Regolamento di istituto.

Una delle principali novità consiste nella reintroduzione alle medie della valutazione del comportamento. La valutazione sarà espressa in decimi e farà media con le altre materie.

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