Storie Web venerdì, Maggio 17
Notiziario

A Roberto Vannacci, candidato con la Lega alle elezioni europee, piacerebbe far inserire sulla scheda il nome “generale”: “Perché no, ci sto pensando”.

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Se la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha invitato gli elettori a scrivere solo il suo nome di battesimo sulla scheda per le elezioni europee, procedura regolare per il Viminale, il generale Vannacci, candidato con la Lega e capolista nella circoscrizione di sua residenza ovvero l’Italia centrale, non vuole essere da meno e vorrebbe che venisse inserito anche il sostantivo che indica il grado più alto della scala gerarchica militare. “Mettere il nome ‘generale’ sulla scheda delle Europee? Perché no? Ci sto pensando”, ha detto ieri Roberto Vannacci a Lucca, nel corso della presentazione del suo libro ‘Il coraggio vince’ alla ‘Casa del boia’.

“Ci sto pensando, del resto quello dei Cinque Stelle – ha aggiunto, riferendosi a Dino Giarrusso – la volta scorsa fece scrivere ‘iena’. Credo che ‘generale’ ci possa stare”. La notizia non è ufficiale, ma al Carroccio certo la prospettiva fa gola. Anche se potrebbe rappresentare un problema per la Difesa e per il ministro Crosetto.

Oggi Vannacci presenterà insieme a Matteo Salvini il libro del vicepremier leghista, ‘Controvento’, con un evento alle 15 al Tempio di Adriano, a Roma. A Lucca, come ha raccontato il Corriere della Sera, Vannacci si è presentato con una maglietta con il suo volto e gli occhi coperti dalla scritta “Ignoralo”. “È un meme del Pd – ha spiegato – mi è sembrato carino rubarglielo. Del resto Schlein vuole fare la sua campagna elettorale sfruttando il mio nome e io li aiuto in questo”. Il generale è tornato poi a difendersi per le parole sui disabili: “Sono state travisate”, ha ribadito, “lo dimostrano anche le numerose telefonate da parte di famiglie con figli disabili, che condividono il mio ragionamento”.

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Al giornalista che lo ha poi incalzato sull’affermazione “Mussolini statista”, Vannacci ha replicato: “Lo posso ripetere quante volte volete: è una verità. La lingua italiana dice questo: che Mussolini sia stato un uomo di Stato è inoppugnabile. E lo dice anche l’enciclopedia Larousse, alla voce “Mussolini” c’è la definizione: homme d’État. Anche i francesi lo affermano”. L’ultimo commento Vannacci lo ha dedicato al progetto degli Stati Uniti d’Europa: “È una cosa che non si avvererà. Vi faccio un esempio: io sono pronto a morire per l’Italia, a mandare a morire i miei figli per la nostra patria. Mi trovate voi uno che è pronto a morire per l’Europa?”.

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