Storie Web sabato, Aprile 27
Notiziario

«Il ministro dei Beni culturali Sangiuliano ha intenzione di sostenere il riconoscimento dell’Aceto Balsamico di Modena come patrimonio immateriale Unesco». L’annuncio del consigliere diplomatico del ministro, Stefano Galli è stato il messaggio clou della giornata di presentazione delle nuove attività di Ivaci; l’Istituto di valorizzazione degli aceti e dei condimenti italiani che si è tenuta a Milano. L’Istituto, nato quasi due anni fa, a Cibus 2022, proprio in questi giorni sta avviando le proprie prime iniziative di valorizzazione che sono state presentate nei dettagli ieri.

«L’Istituto di valorizzazione – ha spiegato la presidente Patrizia Marchi – ha il suo pivot nell’Aceto Balsamico in tutte le sue differenti declinazioni dall’Igp all’Aceto Balsamico Tradizionale Dop di Modena e quello di Reggio Emilia. Ma ha nella propria mission anche la valorizzazione di altri condimenti italiani, dall’aceto di vino agli aceti di mele fino a una delle ultime novità in tema di condimenti: l’aceto di kiwi prodotto in provincia di Latina».
La presentazione delle iniziative di Ivaci ha ottenuto il patrocinio del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, di quello dei Beni Culturali, di Ice-Agenzia e dell’Istituto italiano di cultura a New York.

«Ritengo che il consigliere diplomatico del ministro Sangiuliano nel suo annuncio – ha commentato il segretario generale di Ivaci, Armando de Nigris – si riferisca alla denominazione di origine dell’Aceto Balsamico di Modena nella sua prima distinzione ufficiale. E fa quindi riferimento all’arte completa di creare l’Aceto Balsamico di Modena. Noi restiamo convinti che l’Aceto Balsamico di Modena, in primo luogo, ma anche gli altri condimenti che rappresentiamo abbiano ampi margini per crescere, e in particolare per veder crescere il proprio valore. E pensiamo che la strada da seguire sia quella della stretta connessione con la cultura. I prodotti agroalimentari italiani di qualità per la loro storia, per le tradizioni e i territori di cui sono espressione vanno promossi e fruiti alla stregua dei beni culturali. Non solo semplicemente prodotti alimentari da consumare ma soprattutto vere e proprie esperienze da vivere, approfondendone la conoscenza con la storia delle persone, delle imprese e dei territori che li hanno prima ideati e poi prodotti».

E vanno esattamente in questa direzione le iniziative presentate ieri dall’Ivaci. La prima è il Balsamic Day istituito il giorno 25 marzo perché nel 25 marzo del 1933 ci fu il primo riconoscimento ufficiale da parte dell’allora ministero dell’Agricoltura dell’importanza della produzione di Aceto Balsamico di Modena.

«Ma oltre al Balsamic Day – ha aggiunto la presidente dell’Istituto, Patrizia Marchi – lanciamo oggi due contest, uno gastronomico e un altro invece artistico. Quello gastronomico avrà una durata di un mese mentre quello artistico durerà un anno. Il contest gastronomico è aperto agli chef che vorranno cimentarsi nelle tre distinte categorie: piatti tradizionali, accostamenti inaspettati e piatti gourmet&drink. L’altro contest invece è quello artistico e si divide nelle tre categorie: pittura, disegno e fotografia. Dovranno essere opere dedicate all’Aceto Balsamico di Modena e i 12 vincitori delle diverse categorie potranno esporre le proprie opere elle acetaie aderenti al nostro istituto».

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