Imprese e sindacati sul piede di guerra contro la Sugar tax, l’imposta sul consumo di bevande analcoliche edulcorate che, in base all’emendamento del governo al decreto legge Superbonus, dovrebbe entrare in vigore il prossimo primo luglio, anche se dimezzata, per poi andare a pieno rigime dal primo luglio 2026. «Chiediamo con fiducia al Governo di continuare a lavorare per individuare soluzioni utili al rinvio di misure puramente ideologiche dannose per il Paese perché aumentano l’inflazione, penalizzano i cittadini e affossano le imprese nel picco di produzione in vista della stagione estiva», ha detto Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia.

L’impatto sul settore

«Notizia che peraltro si pone in contraddizione con quanto indicato nella relazione tecnica» ricorda l’associazione. «Perché aumentare del 14% la fiscalità su litro di prodotto a imprese e cittadini, in un momento in cui i tassi di interesse sui mutui sono ancora alti e l’economia e la crescita sono incerte – dichiara Pierini -. Vanno evitati gli effetti della tassa su tutti gli anelli della Filiera, stimati da Nomisma in una contrazione delle vendite (-16%), degli investimenti (-46 mln), degli acquisti di materia prima (-400 mln), oltre ai rischi occupazionali conseguenti (-5 mila posti di lavoro).

Gli interventi

«Come settore fin dal 2006 abbiamo lavorato sulla nostra offerta e sulle nostre attività di marketing, ma anche attraverso protocolli con il Ministero Salute: abbiamo tagliato lo zucchero a scaffale del 41% in dieci anni senza bisogno di tasse, abbiamo adottato rigide autolimitazioni nella vendita verso i consumatori più fragili come i bambini, abbiamo aderito al Trimestre senza inflazione e sostenuto il Nutrinform con il MmiT, convinti che penalizzare un singolo ingrediente come proposto dal Nutriscore sia assurdo. Principio, quest’ultimo, peraltro condiviso dal Governo ma in contraddizione con la conferma della Sugar tax, come detto ieri anche da Federalimentare».

Nodo relazione tecnica

In merito al mismatching tra relazione tecnica ed emendamento bollinato di ieri, il presidente commenta: «La relazione tecnica indica un rinvio anche della Sugar tax, oltre che della Plastic tax, a luglio 2026: rinvio che evidentemente era ritenuto necessario. Cancelliamo una tassa inutile e dannosa, che anche dove formulata meglio di così non ha prodotto gli effetti sulla salute per cui è stata pensata».

La distribuzione

«La mancata proroga della Sugar Tax, rischia di essere un macigno per l’industria di distribuzione per il canale HoReCa (alberghi, ristoranti e bar, ndr)». Lo dichiarano in una nota congiunta Antonio Portaccio, Presidente di Italgrob, Federazione Italiana dei Distributori Horeca aderente a Confindustria e Dino Di Marino, Direttore Generale di Italgrob. La tassa – proseguono – è «una misura iniqua e vessatoria verso il settore che avrà ripercussione sia sulla filiera primaria che sui consumatori finali ma soprattutto sui livelli occupazionali. Auspichiamo che nelle prossime ore il Governo possa trovare una rapida riformulazione al testo bollinato dalla Ragioneria disinnescando l’applicazione di una tassa ingiusta e chiarendo il mismatching evidente fra quanto contenuto nella relazione tecnica, che rinvia al 2026 l’introduzione della Sugar Tax e quanto bollinato dalla Ragioneria dello Stato che ne certifica invece il via libera dal 1 luglio 2024», concludono Portaccio e Di Marino.

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