Gianfranco Bonzi è scomparso da Milano da due mesi. Il figlio non ha ancora risposte dalle forze dell’ordine, ma ha solo una lettera che il padre gli ha lasciato e in cui gli chiede di tenere acceso il cellulare.

Luka Bonzi con il padre Gianfranco Bonzi (foto presa da Facebook)

“Quel giorno è stato un vero e proprio film”, racconta Luca Bonzi, figlio di Gianfranco, il custode scomparso da Milano due mesi fa. Vittima di un raggiro social e amoroso, Bonzi era convinto di essere fidanzato con Dua Lipa. Alla falsa cantante ha inviato anche 5 mila euro in criptovalute. Al momento nessuno ha una risposta, i familiari la stanno aspettando da due mesi, ma le indagini sembrano ferme. Il figlio Luca si aggrappa a una lettera che il padre gli ha fatto trovare in casa il 23 marzo scorso, giorno in cui è scomparso.

Il contenuto della lettera indirizzata al figlio

Luca Bonzi doveva dormire a casa del padre il giorno in cui è scomparso. Quando è entrato in casa, infatti, non l’ha trovato. Ha visto però un foglio uscire dal computer in cui c’erano scritte le indicazione su come accedere al pc. Lo scopo era quello di trovare una lettera. Luca esegue e quello che legge lo lascia senza parole.

“Ciao Luca. Quando finirai di leggere questa, non perdere tempo a cercarmi che in giro non mi vedrà nessuno. Con calma avvisa Vanni, Michele e le rispettive famiglie”. Inizia così la lettera scritta da Bonzi e poi lascia indicazioni varie su cosa fare, chi salutare e chi avvertire. “Mi fa rabbia perché mi ha dato delle responsabilità e le istruzioni su come fare tutto, ma a me non ha detto niente. Mi ha solo chiesto di tenere il telefono accesso, questa era la sua preoccupazione”, spiega Luca.

Gianfranco Bonzi scomparso, ora si indaga per istigazione al suicidio: il custode si sarebbe tolto la vita

Infatti, ad un certo punto della lettera, Gianfranco scrive: “Lascia a disposizione il tuo cellulare che avranno bisogno di contattarti“. Il figlio non sa cosa intendesse, sa solo che a lui, il padre, ha lasciato solo una frase: “Scusa Pupin, ma Dua Lipa era la mia ragione per continuare a vivere“.

La truffa e l’amore per una finta Dua Lipa

Gianfranco Bonzi chattava assiduamente sui social con una persona che si fingeva la famosa cantante Dua Lipa. Si era innamorato ed era convinto di essere fidanzato con la vera pop star. “Per lui era la reale Dua Lipa“, conferma il figlio. Alla presunta donna, il custode aveva anche inviato una somma di denaro in Bitcoin, corrispondente a più di 5 mila euro.

Nella lettera lasciata al figlio, il custode spiega come trovare la sua applicazione con cui ha effettuato il pagamento. All’interno ci sarebbero stati circa 80 mila euro in sterline e, al figlio, ha lasciato le indicazioni su come ottenerli. Scrive: “Questa app mi è stata fornita dalla cantante Dua Lipa”. E prosegue: “Che però mi ha dato una delusione amorosa che non sono riuscito a reggere“.

Per questo motivo, sembra che Gianfranco Bonzi abbia fatto perdere le tracce di sé. I carabinieri di Milano hanno acquisito le telecamere di video sorveglianza, così come il pc e il cellulare di Gianfranco. “Sono due mesi che ce li hanno, c’è solo una chat da controllare, ma ancora non ho una risposta“. La chat a cui fa riferimento il figlio Luca è quella con la finta Dua Lipa che potrebbe essere la chiave di tutto.

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