Storie Web martedì, Aprile 30
Notiziario

Si sono incatenati e sono in sciopero della fame, da oggi, le ragazze e i ragazzi dei collettivi che da tre giorni sono in presidio con le tende all’interno dell’università La Sapienza di Roma.

“Il nostro Paese non è ancora disposto ad adoperarsi per costruire le condizioni per la pace, ma non c’è più tempo – si legge in un appello scritto dagli studenti –  Siamo incatenati e in sciopero della fame davanti al rettorato della Sapienza perché è dal cuore della più grande università d’Europa che ottenere un passo indietro da chi è complice di un genocidio, può produrre un importante cambiamento”. 

“Dai vertici dell’amministrazione – spiegano – però fino ad oggi non sono arrivati segnali positivi. Al contrario, la Rettrice Antonella Polimeni insiste nello squalificare le proteste degli studenti e nel silenziare le rivendicazioni del mondo accademico che pone la questione etica dell’utilizzo militare della ricerca scientifica. Un atteggiamento, quello della Rettrice della Sapienza, che distrae dal fulcro della questione che si vorrebbe mettere sotto il tappeto: l’ateneo, anzi la sua governance e in primis la Rettrice stessa, hanno le mani sporche del sangue dei palestinesi” denunciano i manifestanti chiedendo che “la Rettrice debba fare un passo indietro urgentemente, perché di fronte al genocidio del popolo palestinese e al rischio di un conflitto generalizzato, questa è l’unica scelta giusta” e invitano “tutti gli studenti, docenti, ricercatori e chiunque sia a favore della pace ad unirsi a noi nelle proteste di questi giorni”.

Dalle 9, un presidio anche a Piazzale Clodio “in solidarietà con gli arrestati” negli scontri di ieri che verranno processati per direttissima. Alle 18 previsto un presidio al carcere di Regina Coeli in occasione della giornata di solidarietà internazionale con i prigionieri politici palestinesi.

Intanto sono tornati in libertà i due giovani fermati ieri nel pomeriggio in occasione degli scontri avvenuti nel quartiere San Lorenzo, a Roma, nel corso della manifestazione. Il giudice del tribunale monocratico della Capitale ha convalidato gli atti urgenti di polizia e disposto la scarcerazione. Si tratta di un ragazzo di origini straniere di 29 anni e di una ragazza italiana di 27 che avrebbe ferito un dirigente del commissariato. Nei suoi confronti l’accusa è di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Il processo è fissato per il 23 maggio.

Gli scontri ieri davanti al rettorato, 27 feriti e due arresti

Gli scontri tra studenti, circa 300, e forze dell’ordine sono stati duri, come il bilancio: diversi feriti, tra cui alcuni agenti di polizia, studenti contenuti e respinti con scudi e manganelli dalle forze dell’ordine. I feriti, tra le forze dell’ordine sarebbero 27, si tratterebbe di 25 poliziotti e due carabinieri. Due poliziotti del reparto mobile avrebbero prognosi di 20 e 21 giorni. 

lapresse

Scontri tra polizia e manifestanti Pro palestina all’Università La Sapienza di Roma, 16 aprile 2024

Il corteo, iniziato al grido di “fuori la guerra dall’Università”, mentre il Senato accademico discuteva della propria posizione di fronte alla guerra che sta infiammando il Medio Oriente dal 7 ottobre scorso, si è spostato presto all’esterno, su viale Regina Elena,  dove è stato bloccato dalle forze dell’ordine e sono iniziati gli scontri. Uno dei partecipanti è saltato su un’auto di servizio della polizia di stato, danneggiandola e per questo è stato arrestato. 

I manifestanti hanno danneggiato anche due autovetture del personale di vigilanza interna dell’università al di fuori del Rettorato. Successivamente altri hanno tentato di fare irruzione nel commissariato, senza riuscirci. Un dirigente della polizia è stato aggredito da una manifestante che è stata arrestata. Ancora in corso le indagini della Digos, che stanno verificando le immagini delle telecamere interne alla Sapienza e quelle posizionate all’esterno.

La protesta ha preso di mira anche la rettrice Antonella Polimeni, che secondo i manifestanti si era rifiutata di prendere posizione sulla guerra in Medio Oriente. 

“La mia vicinanza alla Rettrice – ha commentato la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini. – Quello che sta accadendo all’Università La Sapienza è vergognoso. La protesta legittima non può mai sfociare in violenza e prevaricazione. La decisione del Senato evidenzia che la comunità accademica non accetta imposizioni da una minoranza che vorrebbe isolare le università italiane dal contesto internazionale. La ricerca non si boicotta”. Durissime le condanne dei presidenti di Camera e Senato, Fontana e La Russa e di alcuni ministri. 

“Piena condanna per le violenze avvenute oggi da parte dei collettivi a Roma”, ha scritto su X la premier Giorgia Meloni. “Devastazioni, aggressioni, scontri, assalti a un Rettorato e a un Commissariato, con un dirigente preso a pugni. Questo non è manifestare, ma delinquere. La mia solidarietà al dirigente della Polizia aggredito, a tutte le Forze dell’ordine e ai docenti”.

Condanna anche da parte dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia:”Gli scontri di ieri  avvenuti all’Università La Sapienza di Roma, in cui gruppi di studenti dei collettivi hanno aggredito le forze dell’ordine durante una manifestazione di protesta, merita una ferma condanna. Le azioni di violenza, che includevano tentativi di forzare i cordoni di polizia e di sfondare il portone d’ingresso del commissariato dell’università per liberare un fermato, rappresentano una chiara violazione dei principi di convivenza civile stabiliti dalla nostra Costituzione”, ha scritto in una nota.

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