Storie Web venerdì, Maggio 17
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Il Dipartimento delle licenze e dei regolamenti del Texas ha sciolto i dubbi e annunciato ufficialmente che il combattimento del prossimo 20 luglio tra Mike Tyson e Jake Paul sarà classificato come un incontro professionistico dei pesi massimi, con un verdetto ufficiale e possibilità di KO. Ma c’è chi è preoccupatissimo per Tyson: “E se poi muore?”.

C’era grande attesa per sapere se il match del prossimo 20 luglio tra Mike Tyson e Jake Paul sarebbe stato un’esibizione – come pensavano in molti e come lo stesso Tyson aveva fatto intuire, pur promettendo che se le sarebbero comunque date di santa ragione – oppure un incontro di pugilato professionistico con tutti i crismi, le regole e l’andare a integrare il record dei due contendenti. Ebbene, adesso è ufficiale: è stato annunciato che l’attesissimo combattimento – che avrà luogo sul ring di Arlington in Texas e sarà trasmesso in streaming su Netflix – sarà classificato come un incontro professionistico dei pesi massimi, con un verdetto ufficiale e possibilità di KO. E se qualcuno pensa che ‘Iron Mike’ farà a pezzi Paul, qualcun altro è preoccupatissimo per la salute del 57enne di Broolkyn: “E se poi muore?“.

Le regole ufficiali di Mike Tyson contro Jake Paul

Sabato 20 luglio l’AT&T Stadium di Arlington, sede dei Dallas Cowboys della NFL, sarà pieno in tutti i suoi 80mila posti per un match che promette scintille e un’audience mondiale enorme. Le speculazioni sulla natura del combattimento sono state finalmente messe a tacere dalla decisione del Dipartimento delle licenze e dei regolamenti del Texas, che ha dato il proprio parere positivo a classificare il match come professionistico. Superati dunque tutti i dubbi e le perplessità legate alla grande differenza di età tra Tyson (che avrà 58 anni al momento di salire sul ring) e il 27enne Paul.

Sono inoltre state rese note le regole che disciplineranno il match dei pesi massimi: sarà disputato in otto round da due minuti ciascuno, con ogni combattente che utilizzerà guanti da 14 once. E il risultato finale conterà per i record di boxe professionistica dei due: allo stato attuale Tyson è 50-6 (con 2 ‘no contests’), mentre lo youtuber Paul è 9-1 dopo essersi dato al pugilato.

Tyson dovrà fare una rinuncia prima di combattere con Jake Paul: “Niente erba, devo essere aggressivo”

Mike Tyson e Jake Paul hanno firmato per combattere tra loro con il desiderio di farlo in un combattimento professionistico che avrà un risultato ufficiale – ha detto a ESPN l’organizzatore dell’evento – Nelle ultime sei settimane abbiamo lavorato per soddisfare i requisiti del Dipartimento delle licenze e dei regolamenti del Texas per certificare come ufficiale Paul contro Tyson, e siamo grati di essere arrivati ​​a questo punto“.

Le preoccupazioni per Tyson

Il divario di età di 31 anni tra i due pugili quando saliranno sul ring sarà il più grande nella storia della boxe professionistica, superando di parecchio i 24 anni tra Archie Moore (49 anni) e Mike DiBiase (25) quando si incontrarono nel 1963. Moore sconfisse DiBiase per KO tecnico al terzo round, ma era ancora piuttosto attivo all’epoca, avendo combattuto quattro volte a 48 anni, prima di finire la carriera a 49 anni. Tyson invece non combatte come professionista da quando aveva 38 anni. Nel 2020 ha incontrato Roy Jones Jr, ma era un’esibizione di otto round. Un combattimento in cui l’ex campione del mondo dei massimi si è peraltro disimpegnato molto bene, ottenendo un pareggio che peraltro non è finito nel suo record professionistico.

Insomma, le preoccupazioni per la salute di Tyson sono tante, contrapposte alla sicurezza di chi – assistendo agli allenamenti selvaggi di ‘Iron Mike’ – è sicuro invece che metterà al tappeto Paul, invitando quest’ultimo a ripensarci per il suo bene. Tra i più preoccupati c’è il commentatore dell’UFC Joe Rogan, che ha espresso apprensione per lo scenario peggiore che potrebbe potenzialmente realizzarsi, evocando addirittura un esito tragico del combattimento: “Il punto è se Tyson muore, vedrete che succede se dovesse accadere qualcosa del genere“. Un’ipotesi da far raggelare, ma vedendo lo stato di forma del picchiatore newyorchese e considerando quanto sia seguito meticolosamente sotto tutti i punti di vista, appare più probabile che il 20 luglio sia bello vivo e picchi come un fabbro…

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