Storie Web martedì, Aprile 30
Notiziario

L’Italia ha bisogno di “ulteriori sforzi di bilancio nei prossimi due anni”. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale nel Fiscal Monitor. “La probabilità che l’Italia raggiunga il deficit primario necessario per stabilizzare i suoi livelli di debito (stimato a più dello 0,5% del Pil per il 2024) è meno del 50%”, osserva il FMI.

Il debito italiano da qui a cinque anni continuerà a salire, mantenendosi sempre sopra il 140%. Questa, infatti, è l’analisi del Fiscal Monitor del Fondo Monetario Internazionale, che sottolinea come il deficit calerà al 3% nel 2026, per poi scendere al 2,9% l’anno successivo (e tornare al 3% nel 2028 e nel 2029). Dopo il 139,2% del Pil nel 2024, il debito salirà al 140,4% nel 2025, al 142,6% nel 2026 e al 143,1% nel 2027. Nel 2028 e nel 2029 si attesterà ancora sopra il 140%, rispettivamente a 144,7 e 144,9%.

“Alcune economie (Italia, Giappone) hanno annunciato nuovi piani di stimolo di bilancio e nuove iniziative di spesa, spesso sulla base di ipotesi di finanziamento ottimistiche” prosegue l’istituzione diretta da Kristalina Georgieva. L’FMI evidenzia anche che il “debito globale è previsto salire vicino al 100% del Pil entro il 2029” e questo aumento “sarà spinto da alcune grandi economie (per esempio Cina, Italia, Regno Unito e Stati Uniti), che hanno bisogno di agire per affrontare gli squilibri fondamentali fra la spesa e i ricavi”.

Ansa

Kristalina Georgieva, direttrice generale del FMI

“L’Italia è un’economia avanzata con un debito elevato, è un Paese dove c’è per tradizione una preoccupazione per il mercato dei bond e per lo spread. Ci sono pressioni per la spesa. La nostra raccomandazione è che sarebbe importante un credibile aggiustamento di bilancio per mettere il debito su una traiettoria di calo sostenibile” commenta Victor Gaspar, il responsabile del Fiscal Monitor del Fondo Monetario.

La traiettoria del debito dell’Italia è calata di recente ma nel 2024 è tornata a salire e continuerà a farlo. “Negli anni recenti l’Italia è cresciuta, ma andando avanti la dinamica non è favorevole: la crescita è prevista frenare e i costi di finanziamento del debito saliranno” mette ancora in evidenza Gaspar.

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