Storie Web venerdì, Maggio 17
Notiziario

Baby Gang, a pochi giorni dall’uscita di L’Angelo del male, è stato arrestato perché avrebbe violato gli arresti domiciliari: il suo album potrebbe diventare l’unico punto di contatto con il pubblico.

Baby Gang, cover L’Angelo del male

A pochi giorni dall’uscita del suo terzo album ufficiale, Baby Gang è stato arrestato. A comunicarlo è stato lo staff dell’autore di Lecco attraverso i suoi profili social: il motivo sarebbe la violazione di domicilio, accuse legate ai contenuti postati in occasione dell’uscita di L’Angelo del Male. Nelle storie Instagram, lo staff ha precisato un aspetto pratico legato alla comunicazione musicale, soprattutto di un artista come Baby Gang: “Peccato che la sua pagina sia gestita dal suo team e non da lui personalmente”. Il team di Baby Gang ha anche precisato che i contenuti postati sarebbero stati “girati in occasione dei permessi rilasciati dagli stessi giudici che oggi hanno ordinato l’arresto”. Nel frattempo, L’Angelo del Male è uno degli album più ascoltati in Italia della settimana, frutto di una grande aspettativa del pubblico, ma anche di una massiccia presenza di feat che hanno arricchito il progetto. Tra i numeri più interessanti ci sono gli ascolti del release day dell’album: nelle prime 24 ore, i brani di L’Angelo del Male hanno raccolto oltre 6 milioni di stream su Spotify. Il singolo più ascoltato è stato Madame in collaborazione con Sfera Ebbasta. Ad accompagnare i numeri raccolti da Baby Gang, c’è sicuramente la rilevanza del suo personaggio nel panorama musicale italiano. Infatti, una tra le voci più rispettabili della scena italiana, Paola Zukar, ha definito l’album come un “capolavoro neorealista di rap italiano che nasce in mezzo a milioni di difficoltà”.

Da questo contesto, potrebbero esser nate le parole del team di Baby Gang su Instagram, che ha sottolineato la coincidenza temporale tra l’uscita del progetto, i suoi numeri, e l’arresto del cantante: “È tutto talmente assurdo che siamo costretti a pensare che si tratti di una scelta precisa, quella di silenziare un artista scomodo nel momento di massima visibilità”. Alla presentazione del disco, avvenuta in Warner, non era stato possibile discutere del progetto con Baby Gang, in quel momento ai domiciliari, a causa della decisione del giudice che non gli aveva concesso il permesso. L’autore, condannato in primo grado a 5 anni e 2 mesi per una sparatoria avvenuta nella notte del 3 luglio 2022 in corso Como, potrebbe aver pagato alcuni visual del progetto, presenti su YouTube e Spotify. In alcuni comparirebbero figuranti travestiti da forze dell’ordine, come in Guerra e in Agente in collaborazione con Emis Killa e Jake La Furia.

È quindi difficile reperire le ultime apparizioni pubbliche di Baby Gang, che avrebbe dovuto cominciare il prossimo 27 aprile il suo tour da Ancona, prima di arrivare il 30 aprile alla Inalpi Arena di Torino. L’appuntamento più importante sarebbe stato sicuramente il 6 maggio al Forum di Assago di Milano: tutte le date sono state rinviate a dicembre, come conferma il sito TicketOne. Appare chiaro quindi che l’unica testimonianza pubblica di Baby Gang sia ormai il suo ultimo album, una situazione che diventa ancora più paradossale, quando si pensa che la genesi e la formazione del progetto è avvenuta mentre l’autore è stato trasferito dalla comunità agli arresti domiciliari. L’indifferenza iniziale, legata a una rappresentazione della realtà troppo cruda e invisibile agli occhi di alcune porzioni di pubblico, è ormai scomparsa. Non per forza un aspetto positivo per il cantante, perché con l’aumento di visibilità, sarà ancora più difficile trovare la possibilità di esporsi, almeno nei modi e nei tempi del recente passato. Una situazione risolvibile solo attraverso la musica, che potrebbe diventare l’unico modo per l’autore di Lecco per poter comunicare con il proprio pubblico nei prossimi anni.

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