Storie Web martedì, Aprile 30
Notiziario

La crescita italiana sorprende in positivo. Così fa sapere il Centro studi di Confindustria. Rispetto alle previsioni di autunno, dello scorso ottobre, con il rapporto pubblicato oggi la stima del Pil per il 2024 è stata rivista al rialzo di 0,4 punti percentuali, al +0,9%, “in linea con la dinamica osservata nel 2023”; +1,1% la previsione degli economisti di via dell’Astronomia per il Pil 2025. La precedente stima per quest’anno, dello scorso ottobre, era ferma al +0,5%. 

Questo il quadro delineato dal centro studi di Confindustria, all’appuntamento con le previsioni economiche di primavera.

Oltre al miglioramento della domanda globale che “darà nuovo impulso all’export” gli economisti di Confindustria evidenziano “due potenti stimoli alla crescita”: la prospettiva dei tassi in calo ed il Pnrr. E avvertono: “Vari fattori frenano la crescita”: “il costo dell’elettricità”, “il graduale phase  out del superbonus”, “le strozzature mondiali nei trasporti” (Mar Rosso ma non solo).

Sul fronte dei conti pubblici le previsioni economiche del centro studi di Confindustria vedono un “debito in risalita”. Il debito pubblico “è stimato al 139,1% del Pil nel 2024, in aumento di 1,8 punti rispetto al 2023. Per il 2025 è previsto continuare a salire di 2,1 punti, al 141,1% del Pil”. Una “dinamica in risalita confermata dal governo che nel Def, però – rilevano gli economisti di via dell’Astronomia – stima un debito più basso: al 137,8% del Pil quest’anno e al 138,9% il prossimo”.

È invece “in previsione un rientro del deficit” con “un indebitamento netto della pubblica amministrazione” che “si attesta al 4,4% del Pil nel 2024 e al 3,9% nel 2025, sostanzialmente in linea con quanto indicato dal governo nel quadro tendenziale del Documento di economia e finanza (4,3% nel 2024 e 3,7% nel 2025)”. È “positiva” nelle previsioni la dinamica delle entrate: “Le entrate complessive si attestano al 46,8% del Pil nel 2024 e salgono al 47,3% nel 2025, registrando una crescita nominale più lenta quest’anno (+0,7%) e più marcata il prossimo (+4,0%)”. 

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