Storie Web domenica, Giugno 23
Notiziario

In Ra Ta Ta, ultima canzone di Mahmood, il cantautore racconta la sua vita in strada quando non era famoso, riprendendo il mood di Tuta Gold. Qua testo, significato e video del brano.

Mahmood

Mahmood è tornato con una nuova canzone, Ra-Ta-Ta, che conferma come il cantautore sia una delle voci più originali del pop italiano, in grado di costruire uno stile personalissimo, che mescola i generi rendendolo, però, subito riconoscibile. Lo avevamo già visto ne I letti degli altri, il suo ultimo album che conteneva canzoni come Tuta Gold – vincitrice morale dell’ultimo Festival di Sanremo -, ma anche Personale con Geolier e Sempre / Jamais con Angèle e viene confermata anche in questo nuovo singolo che è accompagnato da un videoclip che anch’esso è marchio di fabbrica del cantante milanese che costruisce un’altra coreografia speciale.

Testo di RA TA TA

(Fuori fa-fa-fa-fa)
(Solo “ra-ta-ta-ta”)
(Balaclava, clava, clava)
(Ta-ra-ta-ta-ta-ta-ta)

Bastava una margherita per giocare a m’ama non m’ama
Ma si può crescere in fretta se vivi crescendo per strada
Mai visto i tropici, solo condomini senza camicia ma con la katana
Su vecchi mobili sognano zaffiri su una collana

Alessandro Baricco: “Con i Classici parlo di guerra, per contrastarla dobbiamo far girare le parole”

Tre anni nella gang su una terrazza
Con quelli come me, la faccia mulatta, bocca mitraglia (Ciuk, ciuk)

Fuori fa-fa-fa-fa-fa-fa-fa
Solo “ra-ta-ta-ta-ta-ta-ta”
Vedo bimbi col balaclava
Senza mamma-ma-ma-ma-ma-ma
Tu li vedrai ballare
Puntando al cielo le lame
Dentro la città-tà-tà-tà-tà-tà-tà-tà
Di Dio, di Dio, oh-oh

Che vida loca col gioco dell’oca, ma con la madama
Succo alla pesca fuori dalla messa tra nuvole di marijuana
Baby, se mi nomini (Nella town)
È come se volassero elicotteri (Nella town)
A volte la famiglia ti sembra lontana
Su un pontе tutti in fila indiana

Tre anni nella gang su una terrazza
Con quеlli come me, la faccia mulatta, bocca mitraglia (Ciuk, ciuk)

Fuori fa-fa-fa-fa-fa-fa-fa
Solo “ra-ta-ta-ta-ta-ta-ta”
Vedo bimbi col balaclava
Senza mamma-ma-ma-ma-ma-ma
Tu li vedrai ballare
Puntando al cielo le lame
Dentro la città-tà-tà-tà-tà-tà-tà-tà
Di Dio, di Dio, oh-oh

No, mai, no, mai ti perderei
No, mai, no, mai (Mai)
Qua non studiamo violino
Noi non fottiamo un amico
Giurami che tu mai, tu mai
Mi tradirai, no, mai, no, mai
Anche per un Bentley, tutti i din-din
No, mai, no, mai

Fuori fa-fa-fa-fa-fa-fa-fa
Solo “ra-ta-ta-ta-ta-ta-ta”
Vedo bimbi col balaclava
Senza mamma-ma-ma-ma-ma-ma
Tu li vedrai ballare
Puntando al cielo le lame
Dentro la città-tà-tà-tà-tà-tà-tà-tà
Di Dio, di Dio, oh-oh

Fa-fa-fa-fa-fa-fa-fa
Solo “ra-ta-ta-ta-ta-ta-ta” (Ra-ta-ta-ta-ta)
Dentro la città-tà-tà-tà-tà-tà-tà-tà
Di Dio, di Dio, oh-oh

Il significato di Ra-Ta-Ta

Mahmood, quindi, è tornato con una canzone che non suona come il solito tormentone costruito per essere primo in radio – e soprattutto non ha featuring -, ma si inserisce perfettamente nello stile del cantante due volte vincitore di Sanremo. Scritto dallo stesso cantautore, assieme a Katoo e Midfingerz, il brano riporta un po’ a Tuta Gold, ovvero alla giovinezza di Mahmood, cresciuto in fretta vivendo molto in strada (“Ma si può crescere in fretta se vivi crescendo per strada, mai visto i tropici, solo condomini senza camicia ma con la katana”). Il protagonista della canzone ricorda i giorni nella gang “Con quelli come me, la faccia mulatta, bocca mitraglia”, ma anche gli inseguimenti con la Polizia (“Che vida loca col gioco dell’oca, ma con la madama”) fino alle regole della strada: “Qua non studiamo violino, noi non fottiamo un amico. Giurami che tu mai, tu mai mi tradirai, no, mai, no, mai”.

Il videoclip della canzone di Mahmood

Anche il videoclip della canzone, diretto da Attilio Cusani e dallo stesso Mahmood, riprende un po’ quella che è l’estetica del cantautore. Come si legge nella nota stampa, il video è stato “girato in una calda estate tunisina, ha come protagonisti ragazzi e ragazze di tutte le età che alternano le loro giornate fra momenti di noia e scene di aggregazione. Viaggi in motorino e ritrovi serali, con le luci della città a fare da sfondo e la speranza di poter creare insieme nuovi orizzonti”. E come sempre, una coreografia che a un certo punto si dipana su un camion che cammina su un’autostrada.

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