Storie Web sabato, Aprile 27
Notiziario

Il procuratore del difensore del Napoli condivide sui social un messaggio molto duro per smentire “considerazioni para-giuridiche maldestre e che non aiutano a capire”. Ed elenca le 4 cose che non tornano nella narrazione dei fatti.

Il caso AcerbiJuan Jesus si è chiuso con la sentenza del giudice sportivo che ha assolto il difensore dell’Inter dall’accusa di razzismo per insufficienza di prove. Il calciatore del Napoli, che ne aveva denunciato la condotta prima all’arbitro e poi sui social (dopo il cambio di versione dell’avversario), non farà ricorso in altre sedi contro il verdetto appellandosi alla giustizia ordinaria.

Per farlo avrebbe dovuto prima ottenere l’autorizzazione della Figc così da non violare la clausola compromissoria, ma ha scelto di non forzare ulteriormente la mano a corredo di una situazione che gli ha riservato grande amarezza. Non solo per le ingiurie subite ma per il tentativo di farlo passare per un bugiardo a margine di una decisione che non vede colpevoli (ma nemmeno un innocente con formula piena).

Lo sfogo dell’agente di Juan Jesus, Calenda: “Deduzioni fantasiose e offensive”

Sulla vicenda è intervenuto Roberto Calenda, procuratore del calciatore brasiliano. Attraverso un messaggio condiviso sulla piattaforma X (ex Twitter) ci ha tenuto a precisare una serie di punti nell’articolo della Gazzetta dello Sport, sottolineando “gravi inesattezze e deduzioni fantasiose e, per certi versi, offensive” della ricostruzione fatta sul giornale.

Juan Jesus reagisce all’assoluzione di Acerbi: cambia l’immagine del profilo, messaggio fortissimo

Parole scritte “a tutela della reputazione mia e di Juan a cui ho cercato di dare tutto il supporto in questi giorni così difficili”. Sono quattro i concetti espressi che riassumono la posizione e il comportamento del suo assistito per smentire “considerazioni para-giuridiche maldestre e che non aiutano a capire”.

Perché Juan Jesus si è presentato senza avvocato?

Juan Jesus si è presentato all’audizione senza avvocato perché essendo teste/persona offesa non è prevista la presenza di alcun legale: lo stesso Ufficio che lo aveva convocato aveva precisato questo aspetto. Non ci siamo dimenticati dell’avvocato: abbiamo seguito le regole. Basta conoscerle.

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Cosa ha fatto il calciatore a sostegno della propria versione?

Juan Jesus ha dato il suo contributo alle investigazioni, raccontando quanto successo e depositando anche un filmato, senza doversi affannare a “cercare” (ex post?) un compagno che potesse “confermare” quello che è chiaramente accaduto.

Il riferimento alla ‘capacità’ di comprendere appieno il senso della documentazione sottopostagli dopo aver rilasciato la deposizione.

Posso rassicurare tutti, e in particolare la dott.ssa Esposito, che Juan Jesus capisce perfettamente l’italiano, sa leggere un verbale di dichiarazioni e non è un ingenuo né uno sprovveduto come viene dipinto nell’articolo, con accenti che, sinceramente, sembrano figli di stereotipi (per non dire altro) duri a morire e che non fanno onore al più importante quotidiano sportivo italiano.

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La necessità di Acerbi di “studiare la migliore strategia difensiva”. L’agente d Juan Jesus ribalta la narrazione di questi giorni ponendo un quesito.

Mi sarei piuttosto chiesto perché mai sia stata necessaria ad Acerbi una fitta preparazione di una settimana per “studiare la migliore strategia difensiva” se era così evidente l’assenza della discriminazione? Mi sarei piuttosto interrogato su quali “prove” abbia portato Acerbi oltre alla sua interpretazione delle parole rivolte a Juan Jesus, … ma non faccio il giornalista e, quindi, non so spiegarmi perché queste semplici domande non siano state neppure affrontate.

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