Storie Web martedì, Aprile 30
Notiziario

Dalla martoriata Striscia di Gaza, ha spiegato il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, intervenuto in un forum all’Ansa, si dovrà avviare un cammino di pace, nella direzione dei due popoli e due Stati. A quel punto, ha poi aggiunto il responsabile della Farnesina, l’Italia sarebbe pronta a fare ancora di più, mettendo le sue truppe a disposizione di un contingente internazionale di peacekeeping, sotto l’egida dell’Onu e che potrebbe essere guidato da forze arabe. «Il nostro compito – ha spiegato – è scongiurare e tranquillizzare le nostre opinioni pubbliche: il governo italiano è fortemente impegnato per la pace, siamo amici di Israele ma vogliamo lavorare per la pace, compreso l’invio eventuale di truppe qualora si volesse creare uno Stato palestinese con forze di altri paesi». Allo stato attuale, le missioni delle Nazioni unite operative in quell’area sono tre: Unifil e Mibil in Libano e la Missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi.

Unifil

La missione Unifil in Libano (United Nations Interim Force in Lebanon), riconfigurata dalla risoluzione 1701 del 2006, ha il compito di agevolare il dispiegamento efficace e durevole delle Forze armate libanesi nel sud del Libano fino al confine con lo Stato di Israele, fornendo loro assistenza nella stabilizzazione delle aree di confine, per garantire il rispetto della Blue Line e il mantenimento di un’area cuscinetto tra i due Paesi. Si occupa anche di contribuire alla creazione di condizioni di pace e sicurezza, proteggere il personale, le strutture, gli impianti e le attrezzature delle Nazioni Unite. Unifil protegge i civili sotto minaccia imminente (fatta salva la responsabilità del governo del Libano). Si occupa anche di assistere il governo libanese nel controllo delle linee di confine, per prevenire il traffico illegale di armi. Il personale italiano, oltre ad essere impiegato nell’ambito del Comando di Unifil a Naqoura, è inquadrato nel Sector West della Joint Task Force Lebanon, di cui è Framework Nation. Dall’inizio della seconda fase della missione (agosto 2006), il comandante è stato per quattro volte un generale italiano. La consistenza massima del contingente nazionale impiegato è fissata in 1292 militari (erano 1.169 unità nel 2023). Si prevede l’impiego di 375 mezzi terrestri (erano 388 nel 2023), 7 mezzi aerei e un mezzo navale (come lo scorso anno).

Mibil

La missione bilaterale di addestramento delle Forze di sicurezza libanesi (Mibil) ha l’obiettivo di incrementare le capacità complessive delle Forze di sicurezza libanesi, sviluppando programmi di formazione e addestramento preventivamente concordati con le autorità libanesi. La missione si inquadra nell’ambito delle iniziative dell’International support Group for Lebanon, inaugurato a New York il 25 settembre 2013, a seguito dell’appello del Consiglio di sicurezza per un sostegno internazionale inteso ad assistere il Libano nei settori in cui esso è più colpito dalla crisi siriana, compresi l’assistenza ai rifugiati e alle comunità ospitanti, il sostegno strutturale e finanziario al governo, il rafforzamento delle capacità delle forze armate libanesi, chiamate a sostenere uno sforzo senza precedenti per mantenere la sicurezza e la stabilità, sia all’interno del territorio sia lungo il confine siriano e la Blue line. Nel 2024 la consistenza massima del contingente nazionale impiegato nella missione è fissata a 105 unità (erano 190 nel 2023), e include (come lo scorso anno) lo schieramento di un team per la protezione cibernetica delle reti non classificate. Per il 2024 non è previsto l’impiego di mezzi aerei e navali (che erano invece presenti, in un’una unità ciascuno, nel 2023).

Addestramento delle forze di sicurezza palestinesi

La missione ha l’obiettivo di incrementare le capacità complessive delle forze di sicurezza palestinesi, sviluppando programmi di formazione, con particolare riferimento all’addestramento al tiro, alle tecniche investigative, alla gestione dell’ordine pubblico e alla protezione dei beni culturali. In tale ambito, rientra anche il personale italiano di collegamento con la missione EUPOL COPPS Palestinian Territories. La missione è stata istituita in base alla richiesta dell’Autorità Nazionale Palestinese, sostenuta dallo Stato di Israele e dall’United States Security Coordination for Israel and Palestine, nonché in base all’accordo bilaterale Italia-Autorità Nazionale Palestinese del luglio 2012. Per il 2024 l’Italia impiegherà nella missione un contingente massimo di 39 persone (erano 33 nel 2023).

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