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Manca poco alle elezioni europee e secondo l’ultimo Eurobarometro pubblicato dal Parlamento Ue cresce l’interesse degli italiani per l’appuntamento elettorale. Se si andasse a votare tra una settimana, il 70% andrebbe alle urne. Gli italiani, però, bocciano il governo Meloni: solo 3 su 10 sono soddisfatti. Ecco che cosa è emerso.

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Manca poco alle elezioni europee e tra gli italiani qualcosa sembra esser cambiato. Lo rileva l’ultimo Eurobarometro pubblicato dal Parlamento europeo che registra un aumento del numero di interessati all’appuntamento elettorale di giugno. Se si votasse tra una settimana, pochi resterebbero a casa. Dagli italiani però, arriva la bocciatura sull’operato del governo Meloni: più della metà pensa che le cose stiano andando nella direzione sbagliata nel nostro paese.

La pubblicazione dell’Eurobarometro è stata un’occasione per la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola per rinnovare il suo invito nei confronti dei cittadini europei “a votare alle prossime elezioni europee, a partecipare a questo anno storico e a rafforzare la democrazia europea. Il 2024 è un anno elettorale importante”, ha ricordato. “L’esito di queste elezioni sarà con ogni probabilità cruciale per il futuro della democrazia nel mondo”.

Cresce l’interesse degli italiani per le europee: il 70% andrebbe a votare tra una settimana

Se alla precedente rilevazione condotta a dicembre, il 51% degli italiani si dichiarava effettivamente interessato al voto per rinnovare l’Eurocamera, ora questo dato sale al 59%. Se fossero chiamati alle urne tra una settimana il 70% di loro andrebbe votare, mentre la restante parte si divide tra chi non crede che andrebbe a votare (13%) e gli incerti (17%). Un dato in calo se si considera che fino a quattro mesi fa, in vista delle europee, il numero di astensionisti (veri o presunti) e di incerti in Italia si aggirava attorno al 45%.

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Fonte: Eurobarometro - Parlamento europeo

Fonte: Eurobarometro – Parlamento europeo

L’interesse per il voto europeo, inoltre, si rafforza alla luce della considerazione dell’attuale contesto internazionale. Quasi otto italiani su dieci, infatti, pensano che la situazione internazionale renda la partecipazione all’appuntamento di giugno molto più importante.

Quali sono i temi prioritari e i valori da difendere per gli italiani in Europa

In particolare, per gli italiani, i temi che dovrebbero essere al centro della campagna elettorale sono soprattutto quelli della salute pubblica (38%) e della creazione di nuovi posti di lavoro (41%). Questioni più sentite rispetto alla media europea (rispettivamente 32% e 31%) e che grossomodo riflettono le difficoltà che si trova ad affrontare il nostro paese.

Fonte: Eurobarometro - Parlamento europeo

Fonte: Eurobarometro – Parlamento europeo

Sul podio dei valori prioritari che il Parlamento europeo dovrebbe difendere, pace e democrazia risultano al primo e secondo posto per gli italiani con percentuali (rispettivamente 42% e 29%) che non si discostano più di tanto dalla media europea (47% e 33%). Ma se al terzo gradino nella scala delle priorità di cui dovrebbero farsi carico i futuri europarlamentari, per i cittadini ue c’è la protezione dei diritti umani nel mondo (al 24%), per gli italiani risulta più importante la solidarietà tra gli stati membri (23%).

Gli italiani scontenti del governo Meloni: solo 3 su 10 sono soddisfatti

Secondo l’Eurobarometro gli italiani bocciano il governo Meloni. Il 59% infatti pensa che “a livello nazionale le cose stiano andando nella direzione sbagliata”. Solo tre su dieci si ritengono soddisfatti dell’operato dell’esecutivo. A livello europeo invece, l’insoddisfazione diminuisce con il 48% di cittadini italiani che ritengono che “le cose stiano andando nella direzione sbagliata”.

Fonte: Eurobarometro - Parlamento europeo

Fonte: Eurobarometro – Parlamento europeo

Per gli italiani l’insoddisfazione nei confronti dell’Unione europea riguarda soprattutto questioni come la migrazione, dove la percentuale è particolarmente alta (75% rispetto alla media europea del 71%). Oltre 6 italiani su dieci inoltre si ritengono insoddisfatti della risposta di Bruxelles alla crisi economico finanziaria e all’invasione russa dell’Ucraina.

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