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Da Giorgia Meloni a Elly Schlein, sono diversi i leader di partito che hanno deciso di candidarsi in prima persona per le elezioni europee del prossimo 8 e 9 giugno. Ecco chi sono.

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Sta ormai per scadere il tempo utile per presentare le liste in corsa alle elezioni europee del prossimo 8 e 9 giugno. I leader dei partiti hanno iniziato a sciogliere le loro riserve: in ultima Giorgia Meloni, che dal palco della conferenza programmatica di Fratelli d’Italia a Pescara ha annunciato che si candiderà e ha chiesto agli elettori di scrivere sulla scheda solo il suo nome di battesimo. Non è l’unica “big” che ha deciso di presentarsi al voto, anche se chiaramente non lascerà l’incarico di governo per andare in Europa: anche la leader dell’opposizione, Elly Schlein, ha annunciato la candidatura. Non sono le uniche leader di partito a presentarsi personalmente: ecco chi ha deciso di correre alle europee.

Sull’opportunità o meno di mettere il proprio nome nella lista, per i leader di partito o comunque politici di primo piano a livello nazionale che chiaramente non andranno al Parlamento europeo anche se eletti, si è discusso a lungo nei mesi scorsi. Per Giuseppe Conte – che ha subito messo in chiaro di non volersi candidare – è “un inganno nei confronti degli italiani” mettere il proprio nome in lista e poi non andare a Strasburgo se eletti. Ha deciso di non partecipare anche Matteo Salvini, ma non per una ragione di principio: il vicepremier ha semplicemente detto di non avere tempo per la campagna alle europee in prima persona, visti i suoi ruoli di ministro e leader di partito.

Oltre alla leader della maggioranza e dell’opposizione, inoltre, a candidarsi c’è anche Carlo Calenda: il fondatore di Azione sarà candidato in tutte le circoscrizioni con la lista Siamo Europei, nonostante inizialmente non avesse espresso la volontà di correre in prima persona, tutto il contrario – “La discesa in campo della presidente del Consiglio e la sua piattaforma antieuropea e sovranista, cambiano completamente lo scenario – ha detto – Dobbiamo opporci con tutti i mezzi al progetto di ‘una piccola Italia in una piccola Europa’ di Giorgia Meloni. È necessario rispondere a questa sfida antieuropea mettendosi direttamente in gioco. Dopo aver consultato il direttivo del partito, io ed Elena Bonetti abbiamo deciso di accettare la sfida e candidarci insieme in tutte le circoscrizioni“. Nei mesi scorsi, infatti, Calenda aveva chiesto un patto tra i leader di partito per non candidarsi, considerandolo – al pari di Conte – “una truffa agli elettori“. Ma ora la situazione è cambiata, ha spiegato il leader di Azione, visto che diversi leader inclusa la presidente del Consiglio parteciperanno alla corsa. Subito Italia Viva ha sottolineato la contraddizione delle posizioni di Calenda. Matteo Renzi, da parte sua, non avrebbe ancora deciso il da farsi.

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