Storie Web sabato, Aprile 27
Notiziario

La discreta annata per il raccolto di arance italiane non è bastata a far riprendere i consumi. Secondo Ismea, la campagna 2023/24 «è caratterizzata da una maggiore disponibilità di prodotto sia per il consumo fresco sia per la trasformazione in succo»: 1,6 milioni di tonnellate di raccolto (+20%). Ma «la maggiore disponibilità di arance non ha trovato finora un adeguato interesse da parte della domanda. L’offerta è ancora abbondante e, sebbene i frutti siano di piccolo calibro, le caratteristiche organolettiche sono eccellenti in termini di colorazione, dolcezza e presenza di antociani».

Pesa l’effetto dell’inflazione: da ottobre a febbraio le vendite hanno registrano un calo del 19% su base annua nella Gdo e non è bastato l’incremento del prezzo medio di vendita di quasi il 9% «a fermare il calo della spesa complessiva, inferiore del 12% rispetto al 2023».

La superficie coltivata ammonta a 86mila ettari ed è in lieve ripresa rispetto al 2022 (+1,1%) e all’ultimo triennio (+1,6%). Ne giovano le esportazioni, complice la crisi della produzione spagnola: +29% per un aumento del 6% dei listini medi, mentre l’import è in calo del 19%. Tuttavia il saldo rimane negativo per 35,7 milioni (la bilancia è in negativo da ormai 20 anni).

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