Storie Web giovedì, Maggio 9
Notiziario

Sono stati dieci anni «faticosissimi», ma i risultati ripagano tutti gli sforzi e dimostrano che «quando ci sono a disposizione tempo, volontà e l’aiuto di tutti, si possono raggiungere risultato meravigliosi». Massimo Biscardi è dal 2014 sovrintendente e direttore artistico del Petruzzelli di Bari, una delle 14 fondazioni liriche italiane, e quando nel giugno del 2014 arrivò a dirigere il teatro appena uscito dalla gestione commissariale, la situazione non era delle migliori, a cominciare da una perdita di bilancio di 200mila euro e da una serie di cause di lavoro per la stabilizzazione di circa 200 precari.

Un punto di riferimento per la città

Oggi lo scenario è completamente mutato: da dieci anni la fondazione è in attivo e, soprattutto, il Petruzzelli è tornato a essere un punto di riferimento per il pubblico della città e della regione, che rappresenta poco meno dell’80% degli spettatori, mentre un altro 10% è rappresentato da italiani di altre regioni e un 12% da visitatori stranieri. Dal 2013 al 2023 il pubblico è quasi triplicato, passando dai 43.411 spettatori del 2013 ai 113.797 dello scorso anno (+140%), una cifra superiore anche al dato prepandemia del 2019 (102.742) e i primi tre mesi del 2024 fanno ben sperare per un ulteriore aumento, con il 99% degli spettacoli che hanno registrato il tutto esaurito le vendite da botteghino già superiori al 50% dei ricavi previsti per l’intero anno. «Questo potrebbe aiutarci a raggiungere il mio obiettivo, ovvero portare il bilancio della Fondazione a 20 milioni di euro, la cifra che io considero giusta perché il Petruzzelli possa agire veramente da protagonista sulla scena lirica italiana», aggiunge Biscardi. Lo scorso anno il valore della produzione si è attestato a 18,5 milioni di euro, a cui hanno contribuito oltre agli incassi da biglietteria (1,8 milioni di euro contro 1,3 milioni del 2013) e ai contributi pubblici (14,3 milioni), anche le risorse stanziate dai soci privati e dagli sponsor, tra cui importanti realtà dell’industria regionale, che nel 2023 hanno stanziato più di 1,1 milioni di euro contro i poco più di 382mila euro raccolti nel 2013, con un aumento del 298% dal 2017 a oggi. «Ma sono certo che si possa fare di più – dice Biscardi, esprimendo un auspicio per questi ultimi due anni del suo mandato, che scadrà nel giugno 2025 – perciò chiedo ancora un piccolo sforzo ai nostri partner privati e ai soci pubblici, perché l’obiettivo dei 20 milioni di euro è raggiungibile».

La politica dei prezzi accessibili

A sostenere il risanamento e il rilancio del teatro barese – non solo da un punto di vista economico-finanziario, ma anche artisttico e culturale – hanno concorso numerose scelte fatte negli ultimi anni. Innanzitutto, la volontà che il Petruzzelli fosse «non un luogo esclusivo, ma un teatro per tutti i cittadini – spiega il sovrintendente –. Questa per me è una vera vittoria: essere riusciti a creare una biglietteria accessibile a diverse fasce di prezzo, compresi i giovani under 30 che sono il 55% del nostro pubblico».

Anche per questo gli incassi – a differenza del numero di spettatori – sono ancora inferiori a quelli del 2019: con il Covid, il mondo dello spettacolo è andato in crisi e il Petruzzelli ha scelto di abbassare ulteriormente i prezzi dei biglietti. «Io credo che le programmazioni sono come dei viaggi che si fanno insieme, come in una corriera – dice Biscardi -: se vedi solo una tappa di questo viaggio, può anche andare bene pagare 300 euro, ma le nostre programmazioni sono fatte perché il maggiro numero di persone ci possa seguire per tutto il viaggio. Così per me il teatro ha un senso e così si allarga la conoscenza».

Inoltre, il ruolo anche educativo del teatro, con una ricca programmazione destinata ai ragazzi e ai bambini, che ha poi avuto il benefico effetto di portare in sala anche i genitori.

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