Storie Web lunedì, Maggio 20
Notiziario

La vicepresidente del Pd Chiara Gribaudo ha annunciato che la “calendarizzazione” in Commissione lavoro della proposta di legge che vieta gli stage non retribuiti e abolisce i tirocini attivati dopo un anno dalla fine del proprio percorso di studi “è già stata chiesta”. Il primo disegno di legge dei dem sul tema risale al 2018.

Sugli stage gratuiti il Partito democratico non intende mollare la presa.”È una battaglia che portiamo avanti da tempo, partita dal basso, dal confronto dei Giovani Democratici di Milano con le associazioni e i loro coetanei”, ha dichiarato la vicepresidente dei dem Chiara Gribaudo nel corso di una diretta Instagram a cui ha partecipato anche la segretaria Elly Schlein. La proposta di legge che intende introdurre l’obbligo di retribuire i tirocini curricolari (cioè quelli svolti nel corso del proprio percorso di studi) e abolire quelli extracurricolari attivati dopo i 12 mesi dalla fine degli studi potrebbe arrivare presto in Commissione Lavoro alla Camera. “La calendarizzazione è stata già chiesta”, ha spiegato Gribaudo, prima firmataria della pdl.

La proposta di legge del Pd sugli stage gratuiti: cosa c’è nel testo

In particolare il disegno di legge prevede il riconoscimento di una “congrua indennità di partecipazione, non inferiore a 600 euro mensili” per i tirocini extracurricolari che potranno essere attivati entro 12 mesi dal conseguimento del titolo di studi. “Un conto è la formazione, un contro è il dumping contrattuale (ovvero la tendenza da parte di alcune aziende ad assumere manodopera a costi inferiori e senza tutele sociali). Per questo occorre fissare un limite temporale”, ha dichiarato Gribaudo.

L’obbligo di retribuzione riguarda anche i tirocini svolti all’interno di un ciclo di studi per un importo minimo di 300 euro mensili. In caso di mancato riconoscimento del rimborso spese e dell’indennità da parte dell’azienda, il testo di legge prevede una sanzione che può andare dai 500 ai 3.000 euro. Tra le altre cose la proposta dem inserisce anche l’obbligo a dare comunicazione obbligatoria dei tirocini, su cui spesso, proprio a causa della scarsa trasparenza, i dati a disposizione sono carenti e perché “dove si annida una zona grigia si annida ancora di più la precarietà e il lavoro povero”, ha dichiarato Schlein intervenuta nella diretta. Infine, un articolo è dedicato alle “disposizioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, nonché di garanzie assicurative” per i tirocinanti: una misura che contribuisce, ha ricordato Gribaudo, a “contrastare sfruttamento e lavoro non sicuro”.

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Cosa dice la direttiva Ue sui tirocini non retribuiti

In realtà non è la prima volta che il Partito democratico prova a portare la questione dei tirocini gratuiti in Parlamento. Era il 2018 quando Gribaudo, insieme all’allora deputato Massimo Ungaro, presentavano una proposta di legge che intervenisse sulla disciplina degli stage curricolari. Si sono dovuti attendere tre anni però prima che iniziassero i lavori preliminari di discussione alla Camera. “Un percorso che abbiamo trasformato in un disegno di legge durante la scorsa legislatura, ma l’iter per l’approvazione si è purtroppo interrotto con la caduta del Governo Draghi”, ha detto Gribaudo.

Nel frattempo il tema è entrato anche nell’agenda dell’Unione europea. È notizia di gennaio di quest’anno la proposta di direttiva con cui Commissione europea vorrebbe bloccare gli stage non gratuiti, dopo che a giugno 2023 il Parlamento Ue con una risoluzione aveva auspicato un rapido intervento contro “i tirocini non retribuiti quale forma di sfruttamento dei giovani lavoratori e una violazione dei loro diritti”. In attesa dei prossimi sviluppi Ue, resta da vedere quanto tempo occorrerà aspettare questa volta prima che la proposta di legge dem finisca al vaglio dei nostri parlamentari.

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