Una barca da regata oceanica che è anche all’avanguardia sulla sostenibilità e in prima linea per il monitoraggio della salute dei mari. Si tratta del Class 40 Maccaferri Futura, il nuovo monoscafo da 12 metri del velista Luca Rosetti, realizzato insieme a Officine Maccaferri (platform company di Ambienta sgr), costruito a Genova presso il cantiere Sangiorgio Marine e appena varato.
L’imbarcazione, un Musa 40, è stata disegnata da Gianluca Guelfi e Fabio D’Angeli e realizzata da un team d’ingegneri e professionisti esperti di vela oceanica: hanno lavorato al progetto (tra gli altri) Edoardo Bianchi, ceo di Sangiorgio Marine (ma anche ingegnere navale e olimpionico della classe Tornado), Alberto Monaco, capo cantiere, Alberto Riva, velista offshore che ha curato l’elettronica di bordo, e Tommaso Stella, responsabile del sartiame e delle cime ad alte prestazioni, in collaborazione con Gottifredi Maffioli. In qualità di boat capitan, Yaël Poupon, già due volte campione in classe Laser, è stato al fianco di Rosetti nell’organizzazione del lavoro di costruzione dello scafo.
Evoluzione tecnica
Maccaferri Futura è un’evoluzione del primo Musa, realizzato nel 2022 dal cantiere genovese e particolare attenzione è stata rivolta anche alla maneggevolezza della chiglia e alla capacità della barca di navigare con il pilota automatico, aspetto ormai imprescindibile nelle moderne regate oceaniche. Con questa barca, sottolinea Bianchi, «Sangiorgio Marine vara il suo sesto Musa 40. Un progetto vincente che si presenta oggi in una versione “evolution”, con chiglia spostata verso poppa e albero avanzato, per consentire performance ancora più spinte. Crediamo in Luca e siamo felici di poter dar forma, ancora una volta, al sogno oceanico di uno skipper nostrano».
Maccaferri Futura, peraltro, si distingue anche per la ricerca avanzata sui materiali impiegati. Il monoscafo, costruito principalmente in fibra di vetro e resina epossidica, integra componenti realizzati con materiali innovativi ed ecosostenibili. Alcuni elementi non strutturali, infatti, sono stati sviluppati in fibra di lino e particolari resine termoplastiche riciclabili. L’imbarcazione, inoltre, è stata rivestita con vernici trasparenti bio-based, con il 30% delle materie prime utilizzate derivanti da fonti rinnovabili certificate.
Ricerca scientifica in regata
Sempre in tema di sostenibilità, già al varo tecnico, avvenuto sulle banchine di calata Gadda, di fronte alla sede di Sangiorgio Marine (fondato nel 2021 da Bianchi, in partnership con la storica industria navale San Giorgio del porto), Maccaferri Futura ha accolto, al suo interno, strumenti di monitoraggio oceanografico, curati da Arianna Liconti, coordinatrice scientifica del progetto. L’obiettivo è di comprendere meglio il mare, miglio dopo miglio. Di recente, il progetto scientifico a bordo della barca, spiega una nota, è stato selezionato nell’ambito della missione dell’Ue Restore our ocean and waters, per il ruolo centrale nel proteggere gli ecosistemi marini e la biodiversità, in linea con la Eu biodiversity strategy 2030.