Per scorgere in cielo la Luna Piena bisogna alzare la testa, ma questa sera, 11 giugno 2025, non bisognerà farsi venire il torcicollo: la Luna sarà bassa, molto bassa come non succedeva da quasi un paio di decenni. Non è un fatto eccezionale, è un fenomeno periodico dovuto alle reciproche posizioni nella loro orbita rispetto al Sole di Terra e Luna, qualcosa di conosciuto e prevista da centinaia di anni.
Però, visto che la prossima volta sarà fra altri vent’anni circa, nel 2043 dato che questo ciclo è di 18,6 anni, si può sfruttare la situazione meteorologica che c’è nel nostro Paese in questi giorni, sereno quasi dovunque, per osservare il nostro satellite con calma, visto che anche fa caldo e stare all’aperto è piacevole. Gli americani chiamano quella di giugno la Luna delle fragole, ogni mese ne ha una che rimanda alla natura, i campi e le stagioni, gli Usa alla fin fine nascono da una cultura contadina, che ha coltivato o pascolato animali su enormi spazi.
Sorgerà verso le 21.30 verso est e, per un ben noto effetto dovuto al nostro cervello, al sorgere vicino a oggetti noti, come alberi o case, sembrerà per qualche minuto più grande del solito, ma poi si alzerà in cielo, descrivendo però un arco molto piccolo stavolta, perché parte bassa e rimane bassa.
La Luna piena si può guardare a occhio nudo o con un binocolo che possiamo avere in casa, da teatro o da montagna, ricordiamoci sempre che quello usato da Galileo per rivoluzionare la concezione dell’Universo aveva solo otto ingrandimenti e lenti pessime. Proprio la visione dei monti e del suolo lunare gli fecero capire che si trattava non di un corpo celeste perfetto, come si pensava dai tempi del grande filosofo Aristotele, ma di un satellite della nostra Terra fatto di materiale solido e, tutto sommato, abbastanza simile al nostro pianeta, da cui probabilmente nacque in seguito a un gigantesco urto cosmico.
È interessante, e poco usuale nel nostro convulso mondo, vedere quanto velocemente si muove la Luna in cielo, e la sua pienezza è l’ideale per notarlo, o farlo notare ai più giovani che abbiamo vicino.