Storie Web martedì, Aprile 30
Notiziario

“Sono molto fiera del lavoro che l’Italia ha portato avanti e che ha contribuito alla firma del memorandum” d’intesa fra la Tunisia e l’Ue, “che ha gettato le basi per un modello paritario con i Paesi del Mediterraneo allargato”. Questo uno dei passaggi della dichiarazione rilasciata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Tunisi, al palazzo di Cartagine, al termine dell’incontro con il presidente tunisino Kais Saied e della sottoscrizione degli accordi fra governo italiano e governo tunisino.

Sono tre le intese firmate nel bilaterale: l memorandum d’intesa tra il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero dell’Insegnamento Superiore e della Ricerca Scientifica (siglata per l’Italia dalla ministra dell’Università e Ricerca Bernini); l’accordo per il sostegno al bilancio generale dello Stato tunisino (siglata dal viceministro degli Esteri Cirielli); convenzioni finanziarie all’accordo per il sostegno generale dello Stato tunisino e all’emendamento n. 1 al protocollo d’accordo relativo alla concessione di una linea di credito in favore delle pmi (firma del presidente Simest e direttore degli Affari europei e internazionali di Cdp, Pasquale Salzano).

“Oggi – ha detto Giorgia Meloni – abbiamo firmato 3 intese molto importanti: un accordo per il sostegno diretto al bilancio tunisino nel settore dell’energia rinnovabile e dell’efficienza energetica, una nuova linea di credito a favore delle pmi tunisine e una intesa quadro per la cooperazione nel settore dell’Università e dell’alta formazione”.

Meloni ha ringraziato il presidente Saied anche nella gestione dei flussi migratori: “per il lavoro che cerchiamo di portare avanti insieme contro i trafficanti di esseri umani. Noi sappiamo che la Tunisia non può diventare il paese di arrivo dei migranti, su questo va rafforzata la cooperazione, vogliamo coinvolgere le organizzazioni internazionali, lavorare sui rimpatri ma soprattutto sui flussi regolari: come abbiamo fatto con il decreto flussi che consente a circa 12mila cittadini tunisini formati di poter venire legalmente in Italia. Sul fronte della migrazione legale credo si possa fare molto più da parte dell’Italia, ma è fondamentale che insieme lavoriamo per continuare a combattere gli schiavisti del terzo millennio, le organizzazioni della mafia che per fare soldi facili sfruttano le legittime aspirazioni di chi vorrebbe una vita migliore”. 

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