Storie Web lunedì, Maggio 6
Notiziario

Le divisioni nell’arco politico italiano hanno alimentato in questi giorni il dibattito sull’antifascismo, il giorno della Liberazione ha acquisito dunque un particolare significato quest’anno. Ma tutti i maggiori esponenti dei partiti, compresi i ministri e le cariche dello Stato, così come tutti i leader delle opposizioni, hanno voluto partecipare alle celebrazioni del 25 aprile. Chi in veste ufficiale, chi nelle piazze alle manifestazioni, chi solo con post sui social. La Festa della Liberazione continua a esistere e a resistere come valore condiviso, ognuno nelle rispettive differenze e con interpretazioni personali.

Mentre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni partecipava alla cerimonia con le più alte cariche dello Stato all’Altare della Patria, sui suoi canali social il post: “Viva la libertà!”. 

Piantedosi: “Non è consentito svilire il senso unico della Liberazione”

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha partecipato alla cerimonia di conferimento della Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Provincia di Frosinone: “Per nessuna ragione è consentito svilire il senso unico della Liberazione o infarcirlo di contenuti estranei a quel prezioso frangente della storia d’Italia, da cui ebbe origine la democrazia. Ogni tentativo di legittimare battaglie ideologiche, decontestualizzando così la ricorrenza del 25 aprile, equivale ad appropriarsi dell’identità di tutti per le ragioni di alcuni”. E ha proseguito: “celebriamo chi ha saputo guardare oltre la guerra, oltre la disgregazione, oltre il proprio dolore, per un obiettivo più grande: un progetto di Italia unita e democratica. Non sto solo parlando di chi la democrazia l’ha teorizzata come progetto politico e difesa con le armi. Sto parlando anche delle persone comuni, di quanti hanno praticato e difeso il sentimento democratico nella propria quotidianità, resistendo alla tentazione di cedere all’odio, pur avendo sperimentato ogni male. Su queste persone, oltre che sui principi, si fonda la nostra Repubblica”.

Sangiuliano e Urso al museo della Liberazione di via Tasso

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che stamani s’è recato al Museo storico della Liberazione in via Tasso a Roma insieme, tra gli altri, al ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, alla senatrice Ester Mieli, al direttore generale Musei del MiC, Massimo Osanna, al capo di Gabinetto, Francesco Gilioli e al direttore del Museo di via Tasso, Roberto Balzani. “Il Museo della Liberazione è un luogo significativo, che esprime tutta la tragedia e il dolore provato in quel periodo storico, quando qui furono detenuti e torturati i patrioti della libertà quando Roma era occupata dai nazifascisti. Ritengo doveroso essere qui il giorno della Liberazione in questo Museo che, tra l’altro, fa parte di quelli di competenza del Ministero della Cultura”.

“Il 25 aprile è la festa della Liberazione da una dittatura, la Resistenza fu un momento significativo importante – ha detto ancora Sangiuliano – Vi parteciparono italiani di varie tendenze politiche: le brigate mazziniane dei repubblicani, le brigate Matteotti dei socialisti, i cattolici delle Fiamme Verdi, la Brigata Osoppo, la Brigata ebraica, i monarchici con Edgardo Sogno e i liberali. Poi c’era una minoranza comunista che ha tentato di monopolizzare la Resistenza. Ricordiamo quello che successe alla Brigata Osoppo, che solo perché non volle assoggettarsi al comando del maresciallo Tito fu massacrata a Porzus dai partigiani comunisti. In quella occasione morì anche il fratello di Pier Paolo Pasolini e uno zio del grande cantautore Francesco De Gregori”.

Crosetto: “Pace e libertà non sono scontati” 

“Siamo impegnati ‘In difesa della libertà ogni giorno’, rinnovando il nostro impegno per la tutela dei valori su cui la nostra Nazione si fonda”, ha scritto il ministro della Difesa Guido Crosetto ricordando che “pace e libertà” “una volta raggiunti non sono scontati”.

“Donne e uomini della Difesa, militari e civili, il 25 aprile è la celebrazione dei principi di libertà e di giustizia che ogni giorno ci guidano; è il ricordo della determinazione con cui noi Italiani abbiamo riconquistato la libertà, strappandola dalla grinfie del conflitto più sanguinoso mai vissuto, e che ci ha spinto, negli anni successivi, a lavorare incessantemente per garantire che le tragedie del passato non si ripetessero. Questo impegno è più attuale che mai”, si legge nel messaggio. “Perché “pace e Libertà’ sono valori profondamente radicati nel nostro cuore e nel nostro patrimonio genetico; ma, una volta raggiunti non sono scontati, né garantiti, anzi, vanno protetti. Alla loro tutela occorre lavorare ogni giorno, con il medesimo impegno; richiedono una dedizione costante, perché sono un bene prezioso che va custodito con determinazione, non solo all’interno dei nostri confini ma ovunque esse siano a rischio – prosegue il ministro nel messaggio – . Ed è questo che accomuna tutti Noi; è questo il legame che unisce chi ha combattuto valorosamente in passato e le nuove generazioni, che sono il futuro, il fulcro della nostra sicurezza, la nostra speranza, garanti della pace, della libertà e della democrazia”.

Gasparri: “Difendere il bene supremo della libertà nel mondo” 

“Oggi l’Italia celebra la vittoria della democrazia sulla dittatura fascista. Dobbiamo difendere il bene supremo della libertà non solo nel nostro Paese, ma in ogni parte del mondo. Due terzi dell’umanità vive sotto dittature o autocrazie. Il Parlamento Europeo votò una storica risoluzione contro il fascismo, il nazismo e il comunismo. Tuttavia sono più gli abitanti della terra privati del diritto di espressione e di voto di quanti non possano liberamente esercitarlo. Difendiamo non solo per noi questo bene supremo della libertà, ma impegniamoci per affermarlo in ogni parte del mondo. E facciamolo con forza in giorni in cui l’odio e l’antisemitismo tornano ad affiorare anche nel nostro Paese, anche in ambiti universitari o dell’informazione che dovrebbero essere un presidio della libertà e del rispetto di tutti”, così il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

Schlein: “Giornata di difesa dei valori della Costituzione” 

“Il 25 Aprile è la festa della Liberazione e di tutta la repubblica, è la festa in cui si ricorda chi ha dato la vita e con tanto sacrificio ha dato le basi per la democrazia di questo Paese, la difesa dei valori della Costituzione, quindi è una giornata in cui va rinnovato l’impegno a difesa della nostra costituzione e per la sua piena attuazione. Per questo dobbiamo ricordare la Resistenza che ci ha liberato dai nazifascisti”. Così la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, all’arrivo al corteo del 25 aprile a Milano.

Conte: “Questi valori non devono essere scalfiti”

“Non possiamo permettere che questi valori vengano oggi scalfiti, uno a uno, tra corsa al riarmo, tagli alla sanità e scarso impegno per assicurare dignità, salari giusti e sicurezza alle persone. Buon 25 aprile, Italia. Buona Liberazione. Non abbassiamo la guardia”, scrive sui social il presidente del M5S Giuseppe Conte. “Storie di coraggio, di solidarietà, di sacrifici e di libertà. Sono le storie delle donne antifasciste, le storie delle donne della Resistenza: anche loro hanno dato un contributo fondamentale alla causa della nostra liberazione dalla dittatura, anche se rispetto all’esempio di tanti ‘uomini in armi’ il loro ricordo rimane spesso sullo sfondo. Ho molto apprezzato le testimonianze di queste tante storie femminili raccolte nella mostra ‘Donne R-Esistenti’ – uno dei racconti della ‘Festa della Resistenza’ curato dalle volontarie e dai volontari del Servizio civile, in collaborazione con l’Anpi provinciale di Roma. Anche dal sacrificio di queste donne abbiamo ereditato i diritti e i principi della nostra Costituzione: dai diritti fondamentali a quelli sociali, dal diritto alla salute al ripudio dell’intolleranza, dell’odio e della guerra”, ha aggiunto. 

Bonelli: “In alcuni ministri rimane nostalgia del fascismo”

“Era importante stare in piazza oggi per ricordare la Festa della Liberazione dalla dittatura fascista in Italia. Liberazione, cara Presidente Meloni, e non ‘libertá’ come ha affermato lei. Le parole sono importanti, come diceva Moretti, e c’è una bella differenza nel celebrare coloro che, anche a costo della loro vita, hanno contribuito alla liberazione del Paese, e non per una generica ‘libertá’.” Lo afferma il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, dalla manifestazione di Roma del 25 aprile che prosegue: “E, giá che ci siamo, Giorgia Meloni dovrebbe dire quello che la nostra nazione è fondata sull’antifascismo e anche questa festa lo é. Ma oggi vogliamo combattere contro tutti i fascismi, anche quello del suo amico Orban che costringe Ilaria Salis da 13 mesi in prigione senza diritti. Del resto se in Italia vogliono dare 8 anni di carcere ai giornalisti, questo è un chiaro segnale autoritario che ricorda il ventennio. Questa giornata della Liberazione potrebbe anche essere l’occasione per Giorgia Meloni per spiegare, perché i suoi colleghi di partito in Europa, insieme a quelli della Lega, abbiano votato contro la risoluzione, per fortuna passata al Parlamento Europeo, che ieri ha  denunciato le carenze del sistema giudiziario, i conflitti di interesse, e le minacce alla libertà dei media e ai diritti fondamentali in Ungheria.”

Presidio di +Europa e Italia Viva a Roma: “L’Europa è nata dalla Resistenza”

“Europa nata dalla resistenza”. Non solo il ricordo ma anche resistenza contro i regimi e gli autoritarismi di oggi. A Roma il presidio promosso da Più Europa, in piazza della Rotonda al Pantheon, per festeggiare la Liberazione dal nazifascismo, assieme a Italia Viva, il Partito Socialista italiano, Radicali italiani, Lde- Libdem Europei e L’Italia C’è. Presenti alla manifestazione diversi esponenti delle sigle che hanno dato il via alla lista Stati Unitid’Europa. Tra gli altri, a guidare la delegazione Iv, il deputato Roberto Giachetti, con Marco Cappa, Luciano Nobili, e Marietta Tidei, per Più Europa il segretario Riccardo Magi, e la tesoriera Carla Taibi. In piazza anche l’Associazione CristianaUcraini in Italia, la comunità Bielorussa in Italia, i “Russicontro la guerra”, e i rappresentanti della  comunità iraniana.   

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