Storie Web domenica, Maggio 19
Notiziario

Il diverbio tra i ministri Lollobrigida (Fratelli d’Italia) e Pichetto Fratin (Forza Italia) è nato con una bozza del nuovo decreto Agricoltura, che prevede una marcia indietro sui pannelli da installare nei campi coltivati. Il Consiglio dei ministro oggi dovrebbe trovare il compromesso.

Lo scontro tra i ministeri sbarca in Consiglio dei ministri. Da quando il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida di Fratelli d’Italia, ha proposto una bozza del nuovo decreto Agricoltura, si è aperto un fronte interno al governo.

A Gilberto Pichetto Fratin, in quota Forza Italia e titolare del dicastero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, non è piaciuto un passaggio del nuovo dl: quello in cui si vorrebbe impedire di installare pannelli fotovoltaici su terreni pensati per l’agricoltura. Gli obiettivi della transizione energetica, senza la possibilità di produrre energia rinnovabile nelle aziende agricole, sarebbero messi a dura prova. Lollobrigida, però, non intende fare marcia indietro: niente pannelli nei campi coltivati. Entrambi ministri hanno smentito che ci siano stati scontri, ma nel Consiglio dei ministri di oggi dovrebbe arrivare il compromesso che chiuda la questione.

Agricoltura contro pannelli, imprese a confronto

Il ministero dell’Agricoltura, nella stesura del decreto, ha accolto le richieste di Coldiretti. Il presidente dell’associazione, Ettore Prandini, in una lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni dello scorso 16 giugno aveva chiesto di “fermare le speculazioni ed il consumo di suolo con impianti fotovoltaici a terra che sono incompatibili con l’attività agricola”.

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A difesa dei pannelli è intervenuto il ministro dell’Ambiente, a seguito di una lettera inviata dai vertici di Anie ed Elettricità Futura (tra i principali produttori di energia elettrica in Italia) in cui si chiedeva al governo di correggere il decreto, “affinché la versione finale del dl Agricoltura non vieti di fatto lo sviluppo di impianti fotovoltaici in zone classificate agricole”. Nell’ultimo decreto ministeriale firmato da Pichetto Fratin tre mesi fa, gli obiettivi sull’agrivoltaico prevedevano l’installazione di pannelli per una potenza di 1,04 gigawatt entro il 2026.

Oggi la decisione del Consiglio dei ministri, cosa cambia sui pannelli

Le proteste del settore energetico hanno convinto quindi Pichetto Fratin a intervenire. In una nota, il dicastero aveva fatto sapere: “I rispettivi uffici stanno interloquendo per trovare la migliore formulazione a tutela, da un lato degli agricoltori e dei loro terreni agricoli, e dall’altro dei target di decarbonizzazione da raggiungere e gli investimenti delle imprese”.

Nel Consiglio dei ministri di oggi si dovrebbe trovare un accordo: secondo alcune indiscrezioni circolate nelle ultime ore, non si procederà sul fotovoltaico a terra, fatta eccezione per opere già iniziate. Sarà possibile, invece, installare gli impianti a un’altezza tale da preservare l’attività agricola e sui tetti degli edifici agricoli, come stalle e serre.

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