Storie Web lunedì, Aprile 29
Notiziario

Dopo la pausa di febbraio, l’inflazione torna a salire a marzo. Secondo le stime preliminari, dell’Istat l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,1% su base mensile e dell’1,3% su base annua (da +0,8% del mese precedente). Mentre l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +2,3% a +2,4%, e quella al netto dei soli beni energetici decelera da +2,6% a +2,5%. «La lieve accelerazione risente dell’attenuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici», commenta l’Istat. L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,6% per l’indice generale e a +1,3% per la componente di fondo.

Rallentano i prezzi del “carrello della spesa” (+0,3%)

A marzo frena la dinamica su base annua dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” (+3,0% da 3,7% di febbraio). I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale (da +3,4% a +3,0%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,8% di febbraio a +2,7%). I prezzi dei prodotti alimentari non lavorati evidenziano anche a marzo un rallentamento (+2,6% da +4,4%). così i Tabacchi (da +2,6% a +1,9%).

Aumentano i prezzi nell’ambito trasporti

L’ente di statistica spiega che l’aumento congiunturale dell’indice generale riflette, per lo più, la crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti dovuta anche a fattori stagionali (+1,4%), dei Beni alimentari lavorati e dei Beni energetici regolamentati (+0,7% entrambi) e dei Beni non durevoli (+0,4%). Gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-1,9%) e dei Beni alimentari non lavorati (-0,7%).

I beni energetici

L’andamento dei prezzi dei beni riflette in primo luogo quello dei prezzi dei Beni energetici, che nonostante il calo congiunturale registrato a marzo (-1,7%), mostrano un profilo tendenziale in chiara ripresa (da -17,3% di febbraio al -10,8%). L’attenuazione delle spinte deflazionistiche riguarda sia la componente non regolamentata (dal -17,2% a -10,3%; -1,9% il congiunturale), sia quella regolamentata (da -18,4% a -13,8%; in aumento su base mensile dello 0,7%). Più in dettaglio, nell’ambito degli Energetici non regolamentati, perde di intensità la flessione dei prezzi dell’Energia elettrica mercato libero (da -40,6% a -22,5%; -5,3% da febbraio), del Gas di città e gas naturale mercato libero (da -32,3% a -24,9%; -4,8% il congiunturale), del Gasolio per mezzi di trasporto (da -2,8% a -0,1%; -0,3% rispetto al mese precedente) e della Benzina (con inversione di tendenza da -1,2% a +0,2%), che risente di tensioni sul piano congiunturale (+0,9%). Nel settore regolamentato, si registra la sensibile accelerazione tendenziale dei prezzi del Gas di città e gas naturale mercato tutelato (da +28,6% a +51,0%; +1,2% su base mensile), mentre quelli dell’Energia elettrica mercato tutelato restano stabili a -42,7% (nullo il congiunturale).

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