Storie Web giovedì, Marzo 13
Notiziario

A soli 26 anni il ciclista olandese Lars van den Berg è stato costretto al ritiro. Crollato improvvisamente in corsa nel febbraio 2024, a distanza di un anno i medici gli hanno negato l’abilitazione sportiva: “C’è tessuto cicatrizzato sul muscolo cardiaco che potrebbe provocare anche un nuovo arresto”. Unica soluzione, il defibrillatore: incompatibile col ciclismo.

Lars Van den Berg è stato obbligato al ritiro immediato da tutte le corse ciclistiche: il 26enne olandese non potrà continuare la sua avventura da professionista dopo i problemi cardiaci accusati d’improvviso un anno fa che gli fecero perdere conoscenza in corsa. Non c’è alcuna possibilità che il pacemaker sottocutaneo sia compatibile con la pratica ciclistica: “Mi hanno detto che è impossibile. Se stessi male in gruppo rischierei di fare una strage”. Identico, desolante destino che subì anche il nostro Sonny Colbrelli nel 2022.

Van den Berg ci ha sperato fino alla fine ma non c’è stata alternativa: non potrà più risalire in sella per affrontare una corsa UCI dopo il malore cardiaco accusato all’improvviso che causò una caduta per perdita momentanea di coscienza alla Faun Ardèche Classic. Il calvario dell’olandese iniziò quando, durante la corsa francese, si sentì male per uno scompenso diagnosticato successivamente: si scoprì che si trattava di un’infiammazione del muscolo cardiaco. Che lo tenne lontano dalle corse a tempo indeterminato e, da oggi, per sempre: i medici hanno negato definitivamente il nullaosta sportivo per le gare ciclistiche.

“L’infiammazione ha causato un tesso cicatriziale che può portare ad un nuovo arresto”

Lo stesso ciclista olandese racconta il suo triste destino: “Fino a ottobre non mi era permesso praticare alcun tipo di sport. Poi l’ho ripreso lentamente, con una progressione costante. Inizialmente un massimo di due ore, successivamente fino a un massimo di quattro ore. A dicembre e gennaio ho fatto un altro ritiro di allenamento con la mia squadra, sempre in vista del rientro in gruppo”. Purtroppo una speranza vana: “L’infiammazione ha causato un tessuto cicatriziale e ciò può portare a nuovi disturbi del ritmo cardiaco, fino all’arresto cardiaco”.

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“Non posso più correre, un un gruppo di 180 ciclisti rischierei la strage”

Una patologia che potrebbe essere curata attraverso il classico defibrillatore sottocutaneo che entrerebbe automaticamente in funzione in caso di nuovo malore. Ma non è possibile per un ciclista poter ritornare alle competizioni in quelle condizioni: “Il cardiologo ritiene che il rischio sia troppo grande. Se fossi stato un giocatore di calcio, avrei potuto avere un pacemaker. Guardate Christian Eriksen e Daley Blind” ha continuato van den Berg a NOS. “Se cadi su un campo da calcio, le conseguenze sono meno gravi che se lo facessi in un gruppo di 180 ciclisti attorno a te: rischierei una strage. Mi sarebbe piaciuto essere professionista per almeno altri dieci anni, partecipare al Tour ancora qualche volta, vincere una gara. Mi sarebbe piaciuto anche correre nella stessa squadra di mio fratello Marijn” ha poi concluso amaramente l’olandese: “Ma sfortunatamente non mi è stato consentito… Non te lo aspetti quando hai solo 25 anni”.

Van den Berg come Colbrelli nel 2022: arresto cardiaco, defibrillatore e ritiro

Il destino di van den Berg è il medesimo che h dovuto subire e accettare il nostro Sonny Colbrelli quando subì un problema della stessa natura al Giro di Catalogna 2022. Al traguardo della prima tappa fu colpito da convulsioni e ad una perdita di conoscenza a causa di un arresto cardiorespiratorio. Sottoposto dai paramedici a massaggio cardiaco col defibrillatore gli venne impiantato un pacemaker decretandone la fine dell’attività agonistica.

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