Storie Web domenica, Maggio 19
Notiziario

La replica di Ikea

Ikea ribadisce l’impegno a rispettare la biodiversità, ma spiega che nel report viene utilizzata una definizione non corretta di «foresta vetusta», per definire la quale, sostiene Ikea, non sarebbe sufficiente l’età degli alberi, ma vanno considerati diversi criteri.

«Il rapporto di Greenpeace suggerisce che l’età degli alberi sia l’unico criterio per definire le foreste primordiali – dice la nota del gruppo –. Tuttavia, in realtà, ci sono molteplici criteri per definire le foreste primordiali, l’età è solo uno di questi. Secondo lo standard nazionale di gestione forestale stabilito dal FSC e dalle autorità rumene, i criteri per le foreste primordiali includono, ma non si limitano a, l’età degli alberi, la dimensione della zona con alberi vecchi, la composizione delle specie presenti, la quantità di legno morto, il livello di disturbo, come l’intervento umano, e altro ancora. La foresta primordiale è una categoria delle Foreste di Alto Valore di Conservazione (HCVF). Questo fa parte dei requisiti forestali del codice di condotta per i fornitori di IKEA (IWAY). IKEA non accetta legno proveniente da Paesaggi Forestali Intatti o altre aree identificate come HCVF a meno che la zona non sia certificata dal Forest Stewardship Council (FSC). Poiché il nostro legno è certificato FSC, tutte le catene di approvvigionamento e le foreste sono sottoposte a controlli annuali da parte di Organismi di Certificazione accreditati dal FSC – audit della Catena di Custodia e della Gestione Forestale. Oltre a questi audit, IKEA conduce più audit forestali e audit delle catene di approvvigionamento del legno ogni anno».

L’appello degli ambientalisti a Ikea

«Nonostante l’Unione Europea si presenti come un modello nella lotta ai cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità, ogni giorno tollera sul suo territorio crimini contro la natura – ha detto Martina Borghi, responsabile per la campagna foreste di Greenpeace Italia, a commento dell’indagine –. Le foreste vetuste europee sono vitali per il clima del pianeta e dovrebbero essere efficacemente protette. Invece, per esempio, nei Carpazi ogni ora viene distrutta un’area di foresta pari a cinque campi da calcio e si stima che negli ultimi vent’ anni la Romania abbia perso più del 50% delle sue foreste vetuste a causa della deforestazione».

A conclusione dell’indagine, Greenpeace chiede a Ikea «di prendere provvedimenti immediati per garantire la totale esclusione, dalla propria filiera, di legno proveniente dalle foreste vetuste e da altre aree naturali ad alto valore di conservazione». L’associazione ambientalista invita inoltre Ikea a sostenere l’attuazione delle strategie europee per la biodiversità, in particolare «il raggiungimento dell’obiettivo di protezione di almeno il 10% del territorio dell’Unione Europea».

La risposta di Ikea, come riportato sopra, è di totale adesione alle regole sulla deforestazione e sul rispetto della biodiversità.

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