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Notiziario

Un miliardo e mezzo di persone con una malattia cronica del fegato. Due milioni di morti l’anno. In tutto il mondo e anche da noi: ogni anno, in Italia, almeno 15mila pazienti muoiono per cirrosi e circa 6mila per carcinoma del fegato. Tuttavia, il 90% di tutti questi casi sarebbero prevenibili, con un migliore stile di vita e con politiche sanitarie adeguate. Il 19 aprile è il World Liver Day, la giornata mondiale del fegato, un’iniziativa delle società scientifiche internazionali di epatologia per sensibilizzare sull’importanza del fegatoe su come il peggioramento degli stili di vita stia incidendo negativamente

Il fegato

Si tratta di un organo spesso sottovalutato, ma è fondamentale per il mantenimento della salute generale: svolge infatti oltre 500 funzioni vitali nell’organismo, ma può essere colpito da oltre cento malattie, indipendentemente da età, sesso, etnia. Il fegato è l’organo interno del corpo umano che pesa di più, 1,5 kg, quasi le dimensioni di un pallone da football americano. Il fegato elabora zuccheri, proteine e grassi, che vengono poi trasformati in energia richiesta dal resto del corpo. Interagisce con numerosi altri organi, contribuisce al metabolismo ed è uno dei migliori protettori del sistema immunitario. Depura il sangue, filtrando farmaci e altre sostanze tossiche, produce la bile e sintetizza i fattori essenziali per la coagulazione. 

Le malattie del fegato spesso restano silenti per anni

Le malattie del fegato tendono a rimanere latenti, in quanto questo organo non ha recettori del dolore: questo spesso porta a diagnosi tardive, quando la patologia è già in cirrosi scompensata o prossima all’epatocarcinoma.

La Giornata mondiale del fegato

La campagna di quest’anno mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo vitale del fegato e sull’importanza di adottare misure proattive per mantenere un fegato sano. Tuttavia, spesso le malattie del fegato non figurano nelle priorità di politica sanitaria, mentre dovrebbero rappresentare una priorità nei piani di assistenza sanitaria primaria. “L’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato, che conta quasi mille soci iscritti, da oltre 50 anni è impegnata nella ricerca, nella divulgazione scientifica e nella formazione dei giovani epatologi – sottolinea la Prof.ssa Vincenza Calvaruso, Segretario Aisf – Le malattie epatiche croniche si sviluppano silenziosamente, causando cicatrici progressive e cirrosi e si classificano al secondo posto dopo la cardiopatia ischemica in termini di anni di vita lavorativa persi a livello globale. Aumentare l’alfabetizzazione sanitaria e promuovere cambiamenti comportamentali ridurrebbe il carico di malattie del fegato e avrebbe un impatto significativo sulla sua morbilità e mortalità. In questi anni sono stati raggiunti importanti risultati, come i successi nella lotta alle epatiti virali, ma molto resta da fare, soprattutto in relazione alle patologie legate alla disfunzione metabolica provocate da tendenze legate a errati stili di vita”.

@EASL

Giornata mondiale fegato 2024

Alcol fattore di rischio, anche in quantità moderate

L’alcol è uno dei principali fattori di rischio per la salute a livello globale e la sua influenza sulla funzione epatica è di particolare rilievo. “Anche quantità moderate di alcol possono danneggiare il fegato o accelerare la progressione di malattie epatiche già presenti come la steatosi epatica non alcolica, fino alla cirrosi e al cancro del fegato”, afferma Carmelina Loguercio, Docente presso l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, recentemente insignita di un Premio alla carriera proprio dalla Sige di cui è esponente. La Società italiana di gastroenterologia e endoscopia digestiva (SIGE) si unisce alle iniziative globali per aumentare la consapevolezza sui rischi legati al consumo di alcol, compreso il vino, specie fra i giovani, per evidenziare le conseguenze anche di un consumo moderato sulla salute del fegato e quindi sullo sviluppo di epatopatie, sia acute che croniche. “Riguardo all’alcol, l’unico strumento per i pazienti è l’astinenza dall’alcol – conferma Domenico Alvaro, ordinario di Gastroenterologia e preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria dell’Università di Roma La Sapienza – obiettivo che purtroppo è difficile da raggiungere“. 

Il decalogo per la salute del fegato

Per favorire comportamenti virtuosi e incentivare la prevenzione, dal World Liver Day parte un decalogo volto a salvaguardare la salute del fegato

1) Evitare il consumo di alcol, che provoca sette diversi tipi di cancro ed è una delle cause più frequenti di patologie epatiche

2) Seguire una dieta salutare (fatta di frutta, verdura, legumi, proteine), riducendo gli zuccheri complessi e cibi ad alto contenuto di grassi saturi

3) Vaccinarsi contro l’Epatite A e B, con quest’ultima vaccinazione che protegge anche dall’Epatite Delta

4) Fare controlli regolari dal proprio Medico di Medicina Generale

5) Mantenere l’igiene delle mani per prevenire infezioni da Epatite A ed E

6) Evitare di condividere aghi contaminati, non solo associati all’uso intravenoso di droghe, ma anche per tatuaggi e piercing

7) Praticare sesso sicuro per evitare contagio da Epatite B e C

8) Evitare gli inquinanti ambientali, che possono danneggiare le cellule epatiche

9) Non fumare

10) Fare regolarmente esercizio fisico per ridurre l’accumulo di grassi nel fegato, aumentare il flusso sanguigno e intensificare la funzione metabolica

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