Borse aprono deboli dopo le parole di Powell sull’inflazione

Avvio contrastato per le Borse europee; Milano e Parigi positive, a +0,3%, in lieve calo Londra e Francoforte. 

Pesano le tensioni geopolitiche ma pesano ancora di più le parole del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, che in un discorso ieri sera ha detto: gli ultimi dati mostrano una mancanza di progressi sul fronte dell’inflazione negli Stati Uniti, se non ci sarà un’inversione di tendenza potremo tenere i tassi elevanti finché sarà necessario. Solo in parte bilanciate da quelle della presidente della Bce Lagarde, che invece conferma un taglio dei tassi imminente in mancanza di shock significativi. 

Giornata pesante per i mercati asiatici, ancora più preoccupati di quelli europei dalla prospettiva di un allontanamento del calo del costo del denaro negli Stati Uniti. Tokyo perde l’1,3% nonostante dati migliori del previsto sull’export giapponese, in rosso anche Seul e Hong Kong. Fanno ecccezione le Borse della Cina continentale, che proseguono il rimbalzo lanciato dai dati migliori del previsto sul prodotto interno lordo cinese – dopo aver però toccato, nei mesi scorsi, i minimi da cinque anni.

Mentre sui mercati delle materie prime rallenta la corsa del prezzo del petrolio, con il Brent che torna sotto la soglia dei 90 dollari al barile.