Il 100% dei prodotti ittici certificati Msc (Marine Stewardship Council) o Asc (Aquaculture Stewardship Council). L’obiettivo dichiarato da Findus nel 2017 è stato raggiunto e così ora il marchio blu di Msc e quello verde di Asc campeggiano sulle confezioni delle oltre 60 referenze del brand leader nell’ittico surgelato in Italia, con un giro d’affari di 290 milioni di euro e il 20% di quota a volume, cresciuta dell’1,5% dell’ultimo anno (escluso il ricettato).
L’eco-scelta fatta da Findus otto anni fa ha innescato importanti effetti sul mercato. Da quando l’azienda ha ottenuto il “bollino” Msc il volume totale dei prodotti ittici con questa certificazione è più che triplicato (+170% tra 2017 e 2024) e nei soli surgelati le quantità sono aumentate del 92%. Come emerge da un’indagine commissionata da Findus a Consumerismo No Profit, negli ultimi dieci anni il 66% degli italiani ha prestato maggiore attenzione ai prodotti sostenibili certificati tanto che oggi quasi il 70% considera la sostenibilità un elemento importante nella scelta di un prodotto alimentare.
Ciononostante la presenza delle certificazioni “green” non rientra ancora tra i principali criteri di scelta dei prodotti ittici. Solo il 26% degli intervistati le ritiene determinanti per l’acquisto, mentre il 64% si fa guidare da qualità e freschezza, il 59% valuta la provenienza del pesce e il 51% ne considera il prezzo. In questo scenario la scelta di Findus di far certificare il proprio impegno per la sostenibilità della filiera ittica appare pionieristica, anche alla luce delle complessità dettate dall’entità dei volumi veicolati da questo brand, dall’ampiezza del portafoglio prodotti e dalla varietà delle materie prime (oltre 20 specie ittiche diverse).
«Come leader di mercato, siamo consapevoli della nostra responsabilità e siamo orgogliosi di aver ispirato l’intero settore, promuovendo un modello di sostenibilità condivisa – dichiara Renato Roca, country manager di Findus Italia, parte del Gruppo Nomad Foods (3,1 miliardi di euro di ricavi nel 2024) -. Questo non è un punto d’arrivo, ma una tappa che ci spinge a proseguire nel nostro impegno di produrre cibo riducendo l’impatto sull’ambiente e tutelando le risorse naturali».
Il committment di Findus per la pesca sostenibile, la salvaguardia degli oceani e il rispetto dell’ambiente si riassume nel manifesto “Fish for Good, per il futuro degli oceani”, che ha dato vita a diverse iniziative. La collaborazione con Water Defenders Alliance di LifeGate, dal 2021 a oggi, ha permesso di catturare oltre 44,2 tonnellate di rifiuti nei mari italiani. E a breve si arricchirà con l’installazione nel porto di Marina di Villasimius di un innovativo kit capace di assorbire fino a 54.000 kg di oli e idrocarburi sversati accidentalmente in mare. Nei prossimi mesi proseguirà anche l’impegno di Findus al fianco di One Ocean Foundation nel ripristino di una porzione di prateria di Posidonia oceanica, pianta endemica del Mediterraneo importante per la biodiversità marina e la mitigazione del cambiamento climatico. Dopo le 2.500 piantine piantumate nel 2024 nei fondali di Sanremo, quest’anno verranno riforestati e monitorati altri 50 mq.