Gudmundsson non ha potuto giocare con l’Islanda per oltre un anno a causa del processo che lo ha visto protagonista: perché non poteva essere convocato dal CT.
Dopo più di un anno nella lista dei convocati dell’Islanda ricompare il nome di Albert Gudmundsson: il giocatore della Fiorentina giocherà le due partite degli spareggi di Nations League contro il Kosovo, partendo probabilmente come titolare nonostante un’assenza così prolungata. Arnar Gunnlaugsson ha deciso di richiamarlo in squadra ma la scelta non è di natura tecnica: l’islandese era finito a processo dopo una denuncia per molestie sessuali e, secondo il regolamento della federazione, non poteva prendere parte alle gare.
Il processo è durato più di un anno e soltanto lo scorso ottobre il fantasista viola è stato assolto in primo grado, anche se la storia non è ancora conclusa perché ci sarà ancora un grado di giudizio. Gudmundsson dunque, che nel frattempo ha sempre giocato con la Fiorentina, è ritornato anche nel giro della sua nazionale e alla prima occasione utile ha ricevuto la convocazione.

Gudmundsson non poteva giocare con l’Islanda
In questo modo si spiega la sua lunga assenza con la nazionale islandese, di cui è una grande guida. Gudmundsson è tra i giocatori di maggior talento della sua selezione che senza di lui ha dovuto trovare un assetto alternativo per continuare a essere competitiva. Il suo rientro per gli spareggi della Nations League sarà importantissimo per tutto il gruppo, anche se non segna la fine della storia: bisognerà attendere il secondo grado del processo ma non c’è stata nessuna assunzione e dunque l’islandese può tornare a giocare per la sua federazione.
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In tal senso le regole in Islanda sono molto rigide e prevedono che, in caso di processo contro un giocatore, gli vengano interdette le partite e perfino gli allenamenti con il resto della squadra. Per questo motivo Gudmundsson è rimasto a casa durante ogni sosta per le nazionali a discapito delle sue qualità, una decisione forzata dettata dal regolamento islandese.