Storie Web martedì, Aprile 22
Notiziario

Circa 3,4 milioni di persone in Italia sono in condizione di insicurezza alimentare, moderata o grave. Hanno cioè difficoltà a reperire e assumere cibo di qualità, sicuro e accessibile. In questa fascia della popolazione, sottolinea la Fondazione diabete e ricerca, le probabilità di sviluppare il diabete sono da 2 a 3 volte più alte; più frequenti anche sovrappeso e obesità, che interessano rispettivamente il 32% e il 19,9%. Si tratta di «un paradosso solo apparente: in presenza di ristrettezze, la scelta cade su cibi più economici, spesso pronti o ultra-processati e palatabili, dal gusto immediatamente gratificante», spiega Angelo Avogaro, presidente della Fondazione diabete e ricerca.

Le difficoltà economiche complicano la gestione delle malattie

«I dati ci dicono che il 7,5% degli italiani non si può permettere un pasto a base di carne o pesce o proteine equivalenti ogni due giorni e la spesa nei discount è in aumento. L’insicurezza alimentare conduce al diabete tramite tre strade: una nutrizionale, una comportamentale e una legata alla salute mentale», sottolinea la presidente della Società italiana di diabetologia Raffaella Buzzetti. Inoltre, le difficoltà economiche complicano anche la gestione della malattia: portano a una minore aderenza alle terapie, a un controllo glicemico scarso e a effetti sulla salute mentale come ansia e depressione. Non solo: «a fine mese le famiglie diminuiscono i consumi», tanto che «il rischio di ricovero per ipoglicemia nelle persone con diabete aumenta del 27% durante l’ultima settimana del mese», sottolinea Buzzetti. «Inoltre, gli individui che prevedono una mancanza di cibo in futuro possono compensare con eccessi quando il cibo è disponibile», conclude la presidente Sid.

Da due o tre volte più probabili i rischi alla salute

Si tratta di uno tsunami di eventi che si rincorrono tra loro: maggiore incidenza sia di iperglicemia che ipoglicemia, che a loro volta sono associati a maggior ricorso a spese sanitarie come accessi al Pronti soccorsi o ricoveri. Ecco perché le fasce della popolazione più svantaggiate devono ricevere tutela e sostegno anche per ciò che riguarda il potere di acquisto di cibi salutari e convenienti.

Il 12,3% dei soggetti diabetici con più di 65 anni ha sperimentato insicurezza alimentare

L’insicurezza alimentare correlata a cattive condizioni economiche è un fattore di rischio ormai noto per l’ipoglicemia grave, specialmente nelle persone con diabete più anziane, così come ribadito da uno studio del Kaiser Permanente, eppure non sempre questo aspetto viene indagato dai sanitari. Su un campione di 1164 persone con diabete con più di 65 anni, il 12,3% ha dichiarato di aver sperimentato una qualche forma di insicurezza alimentare che li ha portati ad avere una probabilità 4 volte maggiore di incorrere in un episodio di ipoglicemia. Il motivo principale, nel 78% dei rispondenti, era aver saltato un pasto, non mangiare abbastanza o aspettare troppo a lungo per mangiare.

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