I ricercatori del British Antarctic Survey (BAS) hanno presentato Bedmap3, la mappa più dettagliata di sempre del continente antartico sepolto sotto la calotta di ghiaccio. Ora sappiamo qual è il punto più spesso, quanto è esteso il ghiaccio dell’Antartide e quanto si alzerebbe il livello del mare se fondesse tutto. L’esito sarebbe catastrofico.
Gli scienziati hanno realizzato una nuova dettagliatissima mappa di come si presenta l’Antartide “nudo”, privo del suo spesso strato di ghiaccio. Ciò non solo mostra una vista senza precedenti della terra emersa al di sotto dell’immensa calotta glaciale, ma offre anche informazioni preziosissime su elevazione della superficie e del fondale marino, sullo spessore del ghiaccio e su come sono distribuite le grandi catene montuose sepolte dal candido manto. Questa mappa, chiamata Bedmap3, può inoltre aiutare i glaciologi a capire come si comporta il ghiaccio sotto la pressione del cambiamento climatico, individuando i punti più critici in cui può “scivolare” e dove il processo di scioglimento può essere amplificato. Ad esempio, grazie alla nuova mappa, è stato determinato che se tutto il ghiaccio antartico dovesse sciogliersi il livello del mare aumenterebbe di ben 58 metri. L’Apocalisse.
A mettere a punto la nuova mappa delle terre emerse sotto l’Antartide è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati British Antarctic Survey (BAS) del Regno Unito, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di numerosi istituti. Tra quelli coinvolti il dipartimento di Fisica del clima e dell’ambiente dell’Università di Berna (Svizzera); l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di Roma; il Centro per il telerilevamento e i sistemi integrati dell’Università del Kansas (Stati Uniti); l’Osservatorio terrestre Lamont-Doherty dell’Università Columbia e moltissimi altri. I ricercatori, coordinati dai dottori Hamish D. Pritchard e Peter T. Fretwell del BAS, hanno sviluppato Bedmap3 migliorando e integrando sensibilmente i dati del precedente lavoro chiamato Bedmap2. Come suggerisce il nome, infatti, siamo innanzi alla terza iterazione di questa mappa, che gli scienziati hanno iniziato a realizzare circa 25 anni fa. Rispetto alla seconda mappa, Bedmap3 include oltre 80 nuove rilevazioni aeree e geofisiche, 52 milioni di nuovi punti dati e quasi 2 milioni di chilometri lineari di misurazioni in più. Per ottenere le nuove informazioni i ricercatori hanno integrato i dati di oltre 60 anni provenienti da molteplici fonti: dagli aerei ai satelliti, passando per navi e addirittura cani trainati dalle slitte. Qui di seguito potete vedere Bedmap3 nel dettaglio.

Pritchard H.| Bedmap3
Ma cosa è stato scoperto grazie alla nuova mappa? Tra i dati più significativi, ad esempio, è stato determinato il punto in cui il ghiaccio antartico è più spesso. In precedenza si riteneva che questo luogo fosse nell’Astrolabe Basin, nel cuore della Terra di Adelia. Ora gli scienziati lo hanno identificato in un canyon ancora senza un nome nella Terra di Wilkes, sito alle seguenti coordinate: 76,052°S, 118,378°E. Secondo i calcoli degli scienziati in questo punto il ghiaccio è spesso 4.757 metri, praticamente quanto il Monte Bianco (4.810 metri), che è la montagna più alta dell’Europa occidentale. Lo spessore medio del ghiaccio in Antartide, comprese le piattaforme galleggianti, si attesa poco al di sotto dei 2 chilometri, mentre raggiunge i 2.150 metri se non si considerano queste lunghe lingue di ghiaccio che si estendono sul mare. Tra gli altri dati rilevanti è stato determinato che il volume totale del ghiaccio del continente antartico è pari a ben 27,17 milioni di chilometri cubi, mentre la superficie complessiva è di 13,63 milioni di chilometri quadrati.
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Grazie a Bedmap3 i ricercatori ora hanno informazioni molto più precise di aree precedentemente lacunose, come il cuore dell’Antartide orientale, le coste dell’Antartide occidentale, i Monti Transantartici e la Penisola Antartica. La conoscenza del paesaggio subglaciale è migliorata sensibilmente e ciò può aumentare la precisione dei modelli predittivi per studiare gli effetti della crisi climatica. “Queste sono le informazioni fondamentali che sostengono i modelli informatici che utilizziamo per studiare come il ghiaccio scorrerà attraverso il continente man mano che le temperature aumentano. Immagina di versare dello sciroppo su una torta di roccia: tutti i grumi, tutte le protuberanze, determineranno dove andrà lo sciroppo e con quale velocità. E lo stesso vale per l’Antartide: alcune creste sosterranno il ghiaccio che scorre; le cavità e le parti lisce sono dove quel ghiaccio potrebbe accelerare”, ha affermato in un comunicato stampa il dottor Pritchard.

Pritchard H.| continente antartico
I ricercatori hanno osservato che l’enorme quantità di ghiaccio dell’Antartide poggia su un “letto di roccia” posto al di sotto del livello del mare e ciò catalizza il rischio di fusione, alla luce del riscaldamento globale che sta incrementando sensibilmente le temperature dell’acqua marina. “Ciò che Bedmap3 ci sta mostrando è che abbiamo un Antartide leggermente più vulnerabile di quanto pensassimo in precedenza”, ha chiosato il dottor Fretwell.
Nel 2018 era stata pubblicata un’altra mappa antartica dettagliata in relazione al progetto REMA (The Reference Elevation Model of Antarctica), ma non paragonabile a quella recentemente messa a punto dai ricercatori del BAS e colleghi. Nonostante l’enorme molte di dati acquisiti, l’Antartide resta comunque un luogo estremamente ostile e misterioso, che negli ultimi giorni è stato teatro anche di un’aggressione ai danni dei ricercatori (che non possono essere raggiunti e soccorsi in tempi brevi). Spesso il continente antartico finisce anche al centro di complotti e teorie della cospirazione, come quelli legati alla scoperta di un “portale” con Google Maps. I dettagli della nuova ricerca “Bedmap3 updated ice bed, surface and thickness gridded datasets for Antarctica” sono stati pubblicati su Scientific Data del circuito Nature.