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Matteo Salvini contesta ancora la decisione della scuola di Pioltello, nel Milanese, di chiudere per la fine del Ramadan: “È un segnale di cedimento e arretramento”. E propone “un tetto di alunni stranieri in ogni classe”.

Il segretario della Lega Matteo Salvini, vicepremier e ministro dei Trasporti, continua a soffiare sul fuoco sulla vicenda della scuola di Pioltello, nel Milanese, l’istituto comprensivo Iqbhal Masih, che ha deciso di interrompere l’attività scolastica mercoledì 10 aprile, in occasione della fine del Ramadan (Eid al Fitr). Per la prima volta infatti gli alunni della scuola primaria e secondaria avranno un giorno di vacanza in concomitanza dell’importante festività musulmana, una giornata libera che si aggiunge alla pausa di Pasqua.

“È giusto spiegare ai bambini di ogni etnia o religione quanto è bello conoscerci, però siamo in Italia. Occorre la reciprocità, non credo che in nessun Paese islamico chiudano per la Santa Pasqua o per il Santo Natale. Finché l’Islam non si darà una struttura e non riconoscerà la parità tra uomo e donna chiudere la scuola mi sembra un pessimo segnale. È un segnale di cedimento e arretramento chiudere per il Ramadan”, ha detto il ministro dei Trasporti e segretario della Lega a “Porta a Porta” su Rai 1.

Salvini aveva già espresso la sua forte contrarietà sul giorno di riposo concesso a Pioltello ai bambini: “Mentre qualcuno vuole rimuovere i simboli cattolici – come i crocifissi nelle aule – per paura di ‘offendere’, in provincia di Milano una preside decide di chiudere la scuola per la fine del ramadan. Una scelta inaccettabile, contro i valori, l’identità e le tradizioni del nostro Paese. Non è questo il ‘modello’ di Italia ed Europa che vogliamo”, aveva scritto in un post del 17 marzo sui suoi profili social, commentando la notizia della chiusura della scuola nella cittadina alle porte di Milano, con una popolazione al 20% straniera.

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Secondo Salvini occorre invece “mettere un tetto di alunni stranieri in ogni classe, per tutela loro e per tutela di tutti i bambini. Se hai tanti bambini che parlano lingue diverse e non parlano italiano è un caos per tutti. Un 20 per cento di bambini stranieri in una classe è anche stimolante perché conosci lingue, culture e musiche. Ma quando gli italiani sono loro il 20 per cento di bimbi in classe, come fa una maestra a spiegare?”, ha detto ancora nella registrazione di ‘Porta a porta’ su Rai Uno.

Sulla vicenda è intervenuto nei giorni scorsi anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, assicurando alla scuola il suo sostegno. Il Capo dello Stato si è congratulato con il corpo docente e ha risposto con una lettera a Maria Rendani, vicepreside dell’Iqbal Masih, che lo aveva precedentemente invitato a visitare l’istituto al centro della bufera, e che due anni fa era stata nominata Cavaliere dallo stesso Mattarella, per l’impegno sull’inclusione in classe durante il Covid: “Gentile Professoressa, ho ricevuto e letto con attenzione la sua lettera e, nel ringraziarla, desidero dirle che l’ho molto apprezzata, così come – al di là del singolo episodio, in realtà di modesto rilievo – apprezzo il lavoro che il corpo docente e gli organi di istituto svolgono nell’adempimento di un compito prezioso e particolarmente impegnativo”, si legge nel messaggio.

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