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Se l’Europa si mostra carente, spesso è perché manca la solidarietà. Quella solidarietà che è uno dei valori fondanti dell’Ue e che abbiamo visto durante il Covid. A dirlo è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

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Le insufficienze dell’Europa, le carenze che vanno a scapito dei cittadini, dipendono il più delle volte proprio da un difetto di solidarietà“, mette in chiaro Sergio Mattarella. Per il presidente della Repubblica “l’Europa è il continente dove la libertà, l’uguaglianza, la democrazia, la dignità della persona, la solidarietà sono cromosomi di un medesimo Dna“, che “sono insieme fattori di identità irrinunciabili. Dalla cerimonia per Trento capitale europea del volontariato, il capo dello Stato aggiunge: “L’Europa è espressione di solidarietà: anzitutto fra i nemici delle due guerre mondiali che, con coraggio, hanno dato spazio ai valori della convivenza e dell’incontro, non a caso con un protagonista di Trento, Alcide De Gasperi. Per riproporli, all’indomani della caduta del muro di Berlino, nel ricongiungersi con i popoli del Centro-Europa“.

Continuando a parlare di solidarietà, Mattarella sottolinea come questo valore sia radicato nei Trattati: “Il valore fondante della solidarietà ha molteplici declinazioni nei Trattati dell’Unione europea. Solidarietà tra i popoli. Solidarietà tra gli Stati. Solidarietà che le istituzioni devono assicurare ai cittadini, affermandone la dignità, riducendo i divari e accrescendo le opportunità- Solidarietà liberamente organizzata dai corpi intermedi, che sono espressione viva, diretta della comunità“.

Secondo il capo dello Stato “far crescere la solidarietà in Europa – in ogni direzione – vuol dire far crescere l’Europa e i popoli che la abitano” e di questo “ne abbiamo misurato l’importanza durante la pandemia del Covid“.

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Mattarella poi conclude: “In una stagione in cui emergono spinte estreme all’individualismo, all’egoismo più esasperato, alle tante paure che frenano la vocazione solidale dell’uomo, la cultura della cura assume un forte significato. (…) Cura significa passione educativa, capacità di includere chi è ai margini, trasmissione generazionale, sostenibilità ambientale; significa dare una mano a chi non ce la fa perché possa riprendere il cammino. Vuol dire essere cittadini attivi, confrontarsi con le istituzioni, fare il proprio dovere, usare il patrimonio pubblico per il bene di tutti. Dobbiamo aver cura della Repubblica. Dobbiamo avere cura dell’Europa“.

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