Storie Web lunedì, Giugno 24
Notiziario

L’ovalizzazione del viso rappresenta oggi una delle frontiere più ricercate nel campo della medicina estetica, mirando a ristabilire non soltanto la giovinezza ma anche l’armonia e l’equilibrio delle forme del viso. Un viso armonioso, infatti, non si limita alla sola assenza di rughe e segni dell’età; la sua forma, e in particolare quella ovale, è considerata uno degli ideali di bellezza più universali. Tuttavia, con il passare degli anni, la struttura del viso tende a modificarsi a causa di fattori come la perdita di elasticità della pelle, la riduzione del volume osseo, la diminuzione del tessuto adiposo sottocutaneo e il rilassamento muscolare. Questi cambiamenti possono alterare l’ovale del viso, portando a un aspetto meno definito e più invecchiato.

«Tra gli inestetismi più diffusi che spesso vengono corretti per migliorare l’ovalizzazione del viso, il doppio mento occupa una posizione di rilievo – spiega Riccardo Forte, medico e chirurgo estetico a Como e a Lugano -. Questo accumulo di grasso sottocutaneo, associato a un rilassamento della pelle del collo, può influire significativamente sull’armonia del profilo facciale. La correzione del doppio mento e il ripristino di un ovale del viso armonioso richiedono un approccio personalizzato, che può variare da trattamenti minimamente invasivi a interventi chirurgici più complessi. La scelta del trattamento più adeguato dipende da diversi fattori, inclusa la quantità di grasso da rimuovere, il grado di rilassamento cutaneo e muscolare e quello che si aspetta il paziente».

Il lifting laser a fibre ottiche

Una delle procedure più recenti e meno invasive è l’impiego del laser a fibre ottiche, EndoliftX eseguito con LASEmaR 1500, approvato dalla FDA per la liposuzione assistita. La sua azione stimola la cute e il tessuto sottocutaneo, assicura un effetto thightening e lipolitico favorendo la formazione di nuovo collagene dermico. «La metodica nasce una laserlipolisi chirurgica che è stata modificata per un uso ambulatoriale», continua il dottor Forte. «Il trattamento richiede una leggera anestesia per non sentire fastidio quando si inseriscono le microfibre ottiche, che hanno uno spessore che va da 0,2 a 0,6 millimetri, sottili come un capello, agiscono come una micro cannula per filler. Vengono introdotte sotto cute seguendo il profilo mandibolare: la luce rossa della microfibra ottica ci guida durante il trattamento, più sarà brillante più sarà superficiale, più sarà attenuata più stiamo andando in profondità. Questo passaggio è molto importante perché la fibra ottica deve essere superficiale, quasi radente alla pelle. Non dobbiamo andare in profondità perché c’è il rischio di incontrare strutture sensibili come vasi e nervi. Questa tecnologia è operatore dipendente. Il trattamento dura circa mezz’ora, non c’è downtime, ci sono pochissime controindicazioni e la paziente può riprendere da subito la sua vita sociale. I risultati sono notevoli: l’effetto tightening è immediatamente percepibile, con evidenti modifiche nella distribuzione dei volumi facciali, una diminuzione del tessuto adiposo e un visibile rassodamento cutaneo, la pelle si ricompatta e si riposiziona meglio sui muscoli. Nei mesi successivi all’intervento, inizia il processo di neocollagenesi promuovendo la formazione di nuovo collagene che sostituisce quello vecchio. Questo processo assicura risultati molto duraturi, che possono estendersi, in alcuni casi, fino a tre anni».

Medicina estetica e beauty routine per un ovale perfetto

Photogallery11 foto

Visualizza

Tecniche combinate per doppio mento e ovale

Condividere.
© 2024 Mahalsa Italia. Tutti i diritti riservati.