Storie Web mercoledì, Marzo 12
Notiziario

Per adempiere al proprio mandato in questa era di incertezza economica e geopolitica eccezionalmente alta, la Bce avrà bisogno di un impegno assoluto nei confronti dell’obiettivo di inflazione di medio termine, della capacità di distinguere quali tipi di shock richiedono una reazione monetaria e dell’agilità per reagire in modo appropriato. È quanto ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde nel suo intervento alla 25 edizione ’the Ecb and its watchers’ a Francoforte spiegando che «mantenere la stabilità dei prezzi nella nuova era sarà un compito formidabile».

«La nostra risposta al recente episodio inflazionistico dovrebbe dare al pubblico la fiducia che faremo sempre tutto il necessario per garantire la stabilità dei prezzi e che i nostri strumenti di politica economica possono adattarsi a nuove circostanze. I banchieri centrali dovranno dimostrare agilità nell’adattare il loro orientamento e i loro strumenti ai cambiamenti delle circostanze, oltre ad avere la curiosità intellettuale per mettere in discussione i principi consolidati e la saggezza convenzionale».

Rischio di risalita dell’inflazione dalla frammentazione del commercio e dall’aumento delle spese per la difesa

«La frammentazione del commercio e una maggiore spesa per la difesa in un settore con capacità limitata potrebbero in linea di principio far salire l’inflazione», ha detto ancora Lagarde nel suo intervento, aggiungendo che tuttavia «i dazi statunitensi potrebbero anche ridurre la domanda di esportazioni Ue e reindirizzare la capacità in eccesso dalla Cina all’Europa, il che potrebbe far scendere l’inflazione».

Nel periodo dalla grande crisi finanziaria alla nostra ultima revisione della strategia – ha spiegato Lagarde – abbiamo dovuto affrontare alcuni shock negativi molto grandi alla crescita. L’effetto di questi shock sull’inflazione, tuttavia, ha impiegato del tempo per materializzarsi. Abbiamo assistito a una lenta deriva al ribasso dell’inflazione che alla fine si è infiltrata nelle aspettative di inflazione. «Ma guardando al futuro, gli shock potrebbero alimentare l’inflazione in modo più diretto e aumentare la volatilità. E questo rischio potrebbe essere particolarmente acuto per l’area dell’euro, poiché siamo altamente esposti ad alcuni dei nuovi tipi di shock. Ad esempio, l’area dell’euro è molto aperta al commercio e fa parte di catene di fornitura integrate. Pertanto, è probabile che la frammentazione degli scambi porti a variazioni dei prezzi relativi più ampie e destabilizzanti. Analogamente, l’area dell’euro dipende fortemente dalle importazioni di energia. È probabile che i rischi geopolitici determinino una maggiore volatilità nei tassi di cambio e nei prezzi dell’energia e delle materie prime, come abbiamo visto nelle ultime settimane. Se gli shock dovessero diventare più ampi, la persistenza dell’inflazione potrebbe in alcune circostanze essere maggiore».

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