Storie Web giovedì, Giugno 5
Notiziario

«Le prospettive globali stanno diventando sempre più complesse. Aumenti sostanziali delle barriere commerciali, condizioni finanziarie più restrittive, un indebolimento della fiducia di imprese e consumatori e una maggiore incertezza politica avranno effetti negativi significativi sulle prospettive di crescita, qualora dovessero persistere. L’aumento dei costi del commercio, in particolare nei Paesi che stanno introducendo dazi, spingerà anche al rialzo l’inflazione, sebbene tale effetto sarà parzialmente compensato dal calo dei prezzi delle materie prime». E’ quanto si legge nell’outlook economico dell’Ocse che ha ridotto le stime di crescita per il 2025 e il 2026 al 2,9%, in ribasso rispetto al 3,1% atteso a marzo per l’anno in corso e al 3% previsto il prossimo.

L’Ocse taglia anche le stime sull’Italia, con le prospettive di crescita che passeranno dallo 0,7% del 2024 allo 0,6% nel 2025 e allo 0,7% nel 2026.

Pesano i dazi. Le nuove stime, si precisa nel rapporto, presuppongono che i livelli tariffari in vigore a metà maggio restino invariati, nonostante i ricorsi legali in corso. Il rallentamento sarà concentrato principalmente negli Stati Uniti, in Canada e in Messico, mentre per la Cina e altre economie si prevede una revisione al ribasso più contenuta. “La crescita del commercio globale è destinata a rallentare in modo significativo nei prossimi due anni dopo un marcato anticipo delle spedizioni in vista degli aumenti tariffari previsti – rilevano gli esperti dell’Ocse -. L’incertezza dovrebbe continuare a frenare gli investimenti delle imprese”. “Anche i rischi sono aumentati significativamente – prosegue l’outlook -. C’è il rischio che il protezionismo e l’incertezza delle politiche commerciali aumentino ulteriormente e che vengano introdotte altre barriere commerciali. Secondo le nostre simulazioni, ulteriori dazi ridurrebbero ulteriormente le prospettive di crescita globale e alimenterebbero l’inflazione, frenando ulteriormente la crescita globale”. Per quanto riguarda l’inflazione, le nuove stime sono un incremento annuo nelle economie del G20 del 3,6% nel 2025 e del 3,2% nel 2026. A marzo previsto un +3,8% nel 2025 e un +3,2% nel 2026. Per le economie Ocse atteso +4,1% e +,3,2%.

Italia: possibile rallentamento export. “I rischi per la crescita restano orientati al ribasso, a causa dell’incertezza generata dagli sviluppi delle politiche commerciali globali”. E’ quanto si legge nel nuovo outlook economico dell’Ocse nel capitolo dedicato all’Italia in cui si sottolinea il fatto che “nuove restrizioni commerciali o misure di ritorsione, o una debolezza più prolungata della domanda nell’area euro, potrebbero portare a una contrazione delle esportazioni più marcata del previsto”. L’incertezza “potrebbe indurre le imprese a ridurre più del previsto i propri piani di investimento e assunzione, e le famiglie a limitare i consumi per accrescere i risparmi precauzionali”. In positivo, “una quota maggiore dei progetti di investimento pubblico finanziati attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza potrebbe essere realizzata nel 2025 e 2026 rispetto alle attese”.

“Le nuove restrizioni commerciali a livello globale dovrebbero comportare una lieve contrazione dei volumi di esportazione nel 2026, la prima contrazione dal tempo della crisi finanziaria globale (escludendo la pandemia). Le esportazioni dovrebbero riprendere a crescere nel 2026 grazie all’aumento degli investimenti e della spesa per la difesa da parte di altri Paesi europei”. E’ quanto affermano gli esperti dell’Ocse nel capitolo dedicato all’Italia del nuovo outlook economico pubblicato oggi.

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