Storie Web sabato, Maggio 18
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Grazie alla vittoria contro il Barcellona il Girona si qualifica matematicamente in Champions League: non era mai successo prima nella storia, Michel firma il traguardo più grande.

Il Girona ha compiuto il suo piccolo miracolo e per la prima volta nella storia si è qualificato alla Champions League. Una vera e propria impresa per gli spagnoli che nel giro di pochissimi anni hanno compiuto passi da gigante, arrivando a sfiorare con un dito addirittura il sogno di poter vincere la Liga. È bastata la vittoria per 4-2 contro il Barcellona per raggiungere matematicamente l’Europa, con una qualificazione che è già entrata nella storia.

E pensare che il Girona è arrivato per la prima volta nella massima serie spagnola soltanto nel 2017: da allora, con l’aiuto del City Group che l’ha trasformata in una delle tante squadre satellite del Manchester City, è riuscito a scalare sempre di più le gerarchie diventando la grande sorpresa di questa Liga. Al momento il club è secondo in classifica, alle spalle del Real Madrid campione di Spagna, ma oltre al posizionamento il traguardo più importante è proprio l’accesso in Champions League assieme ai giganti europei.

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Il segreto del Girona è Michel, allenatore rivelazione

Sono tantissimi gli aspetti da celebrare di questa squadra che ha vissuto una stagione incredibile, la più importante della sua lunghissima storia e la prima che l’ha portata dritta in Champions League. Ma uno dei grandi segreti del successo è Michel, l’allenatore celebrato anche da Xavi che con il suo lavoro ha trasformato una buona rosa in un capolavoro.

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Il tecnico, con un passato anche da giocatore, è stato assunto nel 2021 con il compito di riportare il Girona in Liga, una missione compiuta già al termine della prima stagione: dopo quattro anni aveva riportato la squadra nel massimo campionato, conquistando la conferma che gli ha permesso di dare vita al suo progetto.

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L’apice però è stato raggiunto a due giornate dalla fine di questo campionato, con la qualificazione matematica in Champions che rappresenta la ciliegina sulla torta per la sua carriera relativamente giovane (la prima esperienza in panchina risale al 2017) ma che gli ha già regalato una delle gioie più grandi.

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