A soli cinque giorni dal terribile impatto al suolo nella Parigi-Nizza, Mattias Skjelmose ha potuto tornare ad allenarsi: “I medici mi hanno concesso il permesso” ha raccontato il danese della Lidl-Trek. “Avevo punti al gomito, botte al ginocchio all’anca e alla schiena” ha spiegato sui social. “Il ciclismo è spietato, come la vita: a volte perdi altre impari a rialzarti più forte di prima”
Se oggi Mattias Skjelmose è ritornato a pedalare – anche se solamente sui rulli – e può tranquillamente rivivere i tragici momenti della Parigi-Nizza in cui, sabato 20 marzo ha sbattuto violentemente la testa sull’asfalto, lo deve unicamente al proprio casco in dotazione. A sottolinearlo è lo stesso ciclista danese della Lidl-Trek che a soli 5 giorni di distanza si è fisicamente ripreso, iniziando la rieducazione: “Mi hanno dato l’autorizzazione i medici, devo dire solo grazie al casco”.
Skjelmose rivive la drammatica caduta nella Parigi-Nizza: “Per fortuna c’è più attenzione alla sicurezza”
Una botta tremenda, sulla strada mentre era in mezzo al plotone lanciato su un tratto di percorso che apparentemente non presentava difficoltà. Invece, uno spartitraffico malamente segnalato è stato fatale per Skjelmose che si è trovato ad un tratto sdraiato a terra, soccorso dai paramedici e trasportato in ospedale in condizioni serie. L’impatto al suolo è stato tremendo, soprattutto rivisto al rallenty, in cui si vede la nuca colpire l’asfalto a peso morto. “Fortunatamente c’è una maggiore attenzione alla sicurezza nel ciclismo, perché il mio casco mi ha davvero salvato da un grave infortunio alla testa” ha scritto il danese, facendosi ritrarre sui rulli con ancora evidenti i segni dell’incidente.
Come sta Skjelmose: “Avevo punti al gomito, ho subito colpi al ginocchio, alla schiena e all’anca”
I problemi che ha subito sono stati alla testa e alla schiena oltre a varie escoriazioni di rito: “Dopo alcuni esami effettuati da specialisti qui ad Andorra, mi è stato finalmente concesso il permesso di allenarmi di nuovo”. Un recupero lampo ma non semplice per Skjelmose che ha subito diversi problemi post caduta: “Ho avuto punti di sutura al gomito, colpi pesanti al ginocchio destro e all’anca e ferita alla schiena“ aveva aggiornato i propri fan in un altro post sui propri profili social. Una caduta a 50 km/h da cui ha tratto anche un insegnamento importante: “Il ciclismo è uno sport implacabile. E’ come la vita stessa: una battaglia imprevedibile dove a volte si vince e a volte si impara a rialzarsi dopo essere caduti”.
Skjelmose rischia la vita alla Parigi-Nizza: sbatte la testa sull’asfalto a causa di uno spartitraffico
Chi è Mattias Skjelmose, il gigante danese forte sia nelle classiche sia nelle corse a tappe
L’obiettivo del 24enne danese è di riprendersi il posto nella Lidl-Trek e rispettare il programma di inizio stagione. Skjelmose non modificherà infatti il programma previsto e molto probabilmente prenderà parte al Giro dei Paesi Baschi che si corre all’inizio di aprile. Dopotutto è uno dei punti di riferimento della Lidl-Trek, avendo già dimostrato di poter competere alla grande sia nelle gare a tappe (vincitore al Tour de Suisse e di una tappa della Parigi-Nizza 2023), sia nelle corse di un giorno (secondo alla Freccia Vallone del 2023).