Storie Web giovedì, Maggio 2
Notiziario

Tramite un video su Instagram, con un audio di qualità discutibile e senza lo smalto che caratterizza le produzioni di molti creators, Mark Zuckerberg ha annunciato il rilascio di Llama 3 la nuova versione della piattaforma di Intelligenza Artificiale sviluppata da Meta, l’azienda che gestisce Facebook, Whatsapp e Instagram. Questa piattaforma è alla base di Meta AI, un assistente virtuale che nel futuro immaginato, e sperato, da Zuckerberg ci accompagnerà nella vita quotidiana tramite dispositivi come occhiali e bracciali.
Ma mentre l’obiettivo finale è ancora un po’ lontano nel tempo, il primo passo è già qui: Meta AI è stato incluso in Facebook, Messenger, Instagram e Whatsapp. Per aver aiuto su un particolare argomento o per approfondire una discussione basterà usare la barra in cui adesso si fanno le ricerche e l’assistente AI ci risponderà come accade con ChatGPT. E per chi preferisce una interazione “più tradizionale”, Meta ha preparato il sito www.meta.ai dove oltre alla presenza di una barra per le interazioni testuali si potranno generare anche delle immagini.

Tutto sembra molto “già visto”, dato che ChatGPT offre queste funzioni da tempo, ma Mark Zuckerberg ha sottolineato come Llama3 è il sistema di intelligenza artificiale più avanzato che sia possibile usare gratis in questo momento. Inoltre, l’interfaccia è pensata per fornire contenuti in molte modalità, spaziando dal testo alle immagini e ai video. Ma c’è di più.
Una scelta aperta
Mentre gli altri sistemi AI sono per lo più sistemi proprietari chiusi, Meta ha deciso di rilasciare in modalità aperta i modelli da 8 e 70 miliardi di parametri di Llama3, mettendoli a disposizione di chiunque voglia sviluppare e sperimentare con l’intelligenza artificiale. Non è ancora chiaro se sarà rilasciato in modalità open anche la versione da 400 miliardi di parametri attualmente ancora in fase di addestramento, ma già le prime due versioni garantiscono una risorsa molto valida a disposizione del grande pubblico perché se è vero che più parametri vuol dire una maggiore accuratezza nella capacità di imitazione del ragionamento e della conoscenza umana, è anche vero che con il tempo si creano modelli che riescono a risultare efficaci come quelli più grandi, ma risparmiando miliardi di parametri e quindi questi 8 e 70 valgono molto più che in passato.
Largo, quindi, a Llama 3 che nelle prossime settimane sarà disponibile su AWS, Databricks, Google Cloud, Hugging Face, Kaggle, IBM WatsonX, Microsoft Azure, NVIDIA NIM e Snowflake, garantendo il supporto hardware da parte di AMD, AWS, Dell, Intel, NVIDIA, e Qualcomm.

Una schiera di servizi e aziende molto varia che denota una scelta “Open” davvero a tutto tondo che ci è stata spiegata da Yann LeCun, il guru dell’IA di Meta e una delle persone più influenti nel suo sviluppi: “Secondo me, l’IA è come Internet. Ai suoi albori, i server Web erano gestiti da software proprietari come Internet Information Services di Microsoft su macchine che giravano con sistemi operativi proprietari, ma poi sono arrivati Linux e i software Open Source che oggi fanno girare la stragrande maggioranza del Web. Lo stesso crediamo che accadrà per l’IA generativa e vogliamo fare la nostra parte per garantire che tutti abbiano accesso a una tecnologia di alto livello”.
E in Italia? Non sappiamo quando lo vedremo
Purtroppo, tutti questi annunci riguardano principalmente gli USA e un pugno di altri Paesi tra i quali al momento si annoverano Australia, Canada, Ghana, Jamaica, Malawi, New Zealand, Nigeria, Pakistan, Singapore, South Africa, Uganda, Zambia e Zimbabwe. Per l’Europa non è ancora prevista una data di diffusione e l’unico modo per provare i servizi è quello di avvalersi di una VPN con uscita in una delle nazioni già citate.

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