Storie Web domenica, Aprile 28
Notiziario

«Dieci anni fa abbiamo deciso di cambiare il modello di business e far diventare Cieffe una piattaforma produttiva integrata, in grado di fornire al cliente un supporto in tutte le fasi di creazione del prodotto: dalla progettazione al controllo qualità. Lo abbiamo fatto con l’intenzione di tutelare le maestranze e la filiera e abbiamo iniziato a raccogliere i frutti di questa decisione: i ricavi 2023 hanno superato i 50 milioni di euro, in salita del 32% sul 2022 e oltre le previsioni inziali, e il margine Ebitda è al 14%». Marco Panzeri dal 2005 è l’amministratore delegato di quella che un tempo era “solo” l’azienda di famiglia, la Cieffe, fondata dalla madre Enza Gallina, e oggi è un gruppo che riunisce piccoli e medi produttori di abbigliamento di altagamma che lavorano con i più grandi brand del lusso, inclusi i gruppi francesi, con 300mila capi prodotti nel 2023.

La genesi del polo produttivo

Il fulcro è Soncino, in provincia di Cremona, dove nel 1985 è nata proprio Cieffe: «Siamo un’azienda familiare ma abbiamo deciso di passare a una gestione manageriale, con figure a capo dei dipartimenti Operations ed HR che ci stanno aiutando nel nostro percorso di crescita con competenze e nuove idee – spiega il ceo -. Abbiamo poi portato avanti una serie di acquisizioni di aziende piccole e medie, sempre nel giro di 150 km dalla nostra sede. La relazione è importantissima in questo tipo di business».

Nel corso degli ultimi tre anni Cieffe ha acquisito tre laboratori – Franc’obollo, New Mood e Silvermacs – e una partecipazione di minoranza (35%) del Maglificio Peve che dall’ingresso di Cieffe ha visto il proprio fatturato fare un balzo del 48% arrivando a 9,7 milioni di euro. L’ultima acquisizione in ordine cronologico è stata quella del 35% di Manu, azienda di Magnago (Mi) fondata nel 1997 dalla famiglia Tacchi che opera nella confezione di abbigliamento in jersey e ha un fatturato di 4,8 milioni di euro (dato 2023). «Acquisiamo direttamente i laboratori di piccola taglia, li rinnoviamo per renderli più aggiornati dal punto di vista anche dei macchinari e per renderli più competitivi. Anche nelle aziende più grandi, dove il controllo rimane alle famiglie titolari, portiamo innovazione», continua Panzeri.

Il focus sulle maestranze

Il focus dell’attività secondo l’imprenditore rimane comunque uno: «Le maestranze. Nell’ultimo anno abbiamo assunto 45 persone portando i dipendenti a duecento e l’indotto a 350. Li selezioniamo anche in collaborazione con le scuole della zona e poi li formiamo internamente. Ma non è tutto: cerchiamo di creare anche un ambiente di lavoro appetibile, con strumentazioni di alto livello e servizi come la palestra». Nei prossimi mesi Cieffe inaugurerà una nuova area da 2.200 mq dello stabilimento di Soncino, su cui ha investito 7 milioni di euro. Oltre ai servizi, lo spazio sarà dedicato al rafforzamento del controllo qualità e all’automazione delle fasi finali della produzione. Con l’idea di continuare a crescere: «L’obiettivo è chiudere il 2024 con ricavi in salita fino al 10%. I nostri rapporti con i brand del lusso sono stabili, ma il momento non è semplice per il settore. In futuro cresceremo anche con altre acquisizioni», chiosa Panzeri.

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