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Notiziario

Il capo delegazione della Nazionale Italiana, Gigi Buffon, ha presenziato al master in Management delle Imprese Creative e Culturali della Luiss Business School a Roma e ha parlato anche del percorso che ha fatto il figlio Louis Thomas fino all’esordio in Serie B col Pisa.

Gianluigi Buffon ha presenziato al master in Management delle Imprese Creative e Culturali della Luiss Business School a Roma e si è soffermato su diversi temi, dalla sua carriera alle situazioni più intime e familiari. Ultimamente si sta parlando tanto del figlio del capo delegazione della Nazionale Italiana, Louis Thomas, che gioca in Serie B con il Pisa.

Il 17enne ha fatto il suo debutto in Serie B in Spezia-Pisa dello scorso weekend 6′ dalla fine, prendendo il posto di Marius Marin: la squadra toscana non è riuscita a evitare la sconfitta ma gli occhi erano tutti puntati sul classe 2007, bomber della Primavera e alla seconda convocazione con la prima squadra di Pippo Inzaghi.

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L’aneddoto di Gigi Buffon sul figlio Thomas: “Amore mio, tu torni a casa però con la Juve ci mettiamo una pietra sopra”

Di Louis Thomas Buffon si è parlato molto nelle scorse settimane, quando è stato convocato dalla Nazionale Under 18 della Repubblica Ceca per un raduno e questa notizia ha suscitato parecchie reazioni nel dibattito calcistico. La mamma, Alena Seredova, ha denunciato i brutti messaggi social indirizzati al figlio primogenito avuto da Gigi Buffon e il suo esordio con la maglia della Cechia non era stato giudicato benissimo (“Dovrebbero giocare i migliori”).

Louis Buffon ha esordito con la Repubblica Ceca, il tecnico avversario: “Dovrebbero giocare i migliori”

L’ex portiere della Nazionale ha parlato del figlio e ha messo in relazione il suo esordio con quello di Thomas: “Le analogie con Thomas sono che abbiamo esordito tutti e due a 17 anni, io a 17 anni e 10 mesi, lui a 17 e 3 mesi, però gli ho detto: la differenza è che io ho fatto Parma-Milan da titolare in Serie A, tu hai fatto 13 minuti di Spezia-Pisa, che è una partita importante di Serie B. Però, a parte gli scherzi, sono veramente orgoglioso perché lui ha iniziato a giocare veramente tre anni fa, ha fatto un anno in una squadra di Torino, poi è andato a Pisa l’anno scorso e ha già esordito e significa che ci ha messo tanto del suo e questo mi emoziona, lui è un ragazzo ma è come se fosse un 40enne. Un ragazzo grande e maturo”.

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Gigi Buffon ha raccontato anche un aneddoto molto particolare e alla possibilità che il figlio ha avuto di fare la trafila nelle giovanili nella Juventus e di un epilogo molto particolare: “Racconto questo aneddoto: lui inizia a giocare che aveva 8 anni e me lo chiede la Juve, loro lo chiedono a me, perché io ho questa cosa che non chiedo mai niente a nessuno perché voglio essere libero e sereno di poter guardare in faccia tutti ed essere libero. Quindi la Juve me lo chiede e lui mi fa dopo un anno e mezzo: ‘Papà non mi diverto più’ e questa cosa mi sembra un po’ strana anche se a 8-9 anni facevano 5 allenamenti a settimana più la partita il weekend. Io dicevo, Madonna ragazzi se uno ha un po’ di passione gliela fate passare. Io alla sua età facevo uno-due allenamenti massimo a settimana. A 8 anni c’è bisogno di libertà, di vita sociale, per cui io lo capisco e lo accompagno in questa scelta. Dopo sei mesi la Juve mi chiede di mandarlo, e io glielo chiedo e lui mi dice sì, allora andiamo. Poi dopo sei mesi mi dice che di nuovo si è stancato. Allora io gli dico, ‘Amore mio, tu torni a casa però con la Juve ci mettiamo una pietra sopra, non chiedermi mai più loro cosa pensano, perché è anche una questione di correttezza”. 

Infine, Gigi Buffon ha concluso il suo discorso in merito al percorso fatto dal figlio nel calcio con una frase molto significativa: “Per cui lui per quattro anni, anche per ribellione, non fa niente, gioca a Fortnite, mi chiede di accompagnarlo a tornei di Fortnite all’estero. Per cui lui arriva a 14 anni così, io a 14 anni ero già in giro per l’Italia e l’Europa con la Nazionale”.

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