Storie Web domenica, Giugno 16
Notiziario

«Questa settimana il G7 discuterà della stabilità finanziaria, delle politiche macroeconomiche e su come evitare che le questioni geopolitiche facciano deragliare la crescita economica. Gli Usa cercheranno di raggiungere progressi su tre aree prioritarie: sviluppo sostenibile, conflitti in corso e sovraccapacità industriale della Cina». Lo ha detto il segretario al Tesoro Usa Janet Yellen prima del summit dei ministri delle finanze e dei governatori delle Banche centrali del G7 al via domani a Stresa.

A G7 finanze priorità Usa sviluppo, conflitti e Cina

I ministri delle finanze del G7 riuniti fino a sabato nella cittadina piemontese affacciata sul Lago Maggiore discuteranno anche delle loro preoccupazioni riguardo all’eccessiva capacità industriale della Cina e delle potenziali risposte da opporre a Pechino. «Questa settimana sarà un’opportunità chiave per discutere di come gli squilibri macroeconomici della Cina e l’eccessiva capacità industriale possano influenzare le nostre economie», ha detto Yellen. «Discuteremo anche delle nostre risposte e degli approcci che stiamo adottando per parlare di queste preoccupazioni direttamente con la Cina». Yellen ha chiesto all’inizio di questa settimana che gli Stati Uniti e l’Europa rispondano all’eccessivo investimento della Cina in veicoli elettrici, prodotti solari, semiconduttori, acciaio e altri settori chiave in modo «strategico e unito» per mantenere i produttori competitivi su entrambi i lati dell’Atlantico.

Ampliando lo scenario a tutti i temi più caldo del mondo, Yellen ha dichiarato che «è importante che la Russia si renda conto che i governi occidentali non saranno dissuasi dal fornire un continuo sostegno all’Ucraina»: uno dei temi del vertice sarà, infatti, l’uso dei profitti degli asset russi sequestrati dai Paesi occidentali dopo l’invasione dell’Ucraina. Yellen ha sottolineato che questi aiuti dovranno continuare a fluire non solo nel 2024 e 2025 ma anche negli anni a seguire. «Più a lungo termine – ha detto – questa è una fonte di finanziamento sicura ed è importante che la Russia si renda conto che non saremo dissuasi dal sostenere l’Ucraina per mancanza di risorse».

Yellen: «Su aiuti da 50 miliardi a Kiev lavoriamo a consenso»

Sulla proposta degli Stati Uniti di stanziare un maxi-finanziamento, probabilmente da 50 miliardi di dollari, a favore dell’Ucraina da erogare già nel corso dell’estate e prima delle elezioni presidenziali Usa, si «sta cercando un consenso generale sul principio ma i dettagli della proposta non sono stati decisi», ha detto la segretaria al Tesoro Usa. «Se riusciremo a ottenere un ampio consenso sul principio – ha aggiunto Yellen – passeremo le prossime settimane, fino al vertice dei leader in Puglia, a discutere dei dettagli». Riguardo alla cifra, Yellen ha confermato che «è stato menzionato il numero di 50 miliardi come possibile cifra che potrebbe essere raggiunta con questa proposta, ma non è stata presa una decisione su un importo specifico e non credo che, in generale, sia necessario concordare di bloccare i beni fino a quando il denaro non sarà restituito». D’altro canto – ha aggiunto – «i leader del G7 si sono impegnati a mantenere quei beni immobilizzati fino a quando la Russia non avrà pagato l’importo dovuto all’Ucraina per i danni causati. Pertanto, le prospettive che questi beni rimangano immobilizzati per diversi anni sono piuttosto alte».

«Fare tutto il possibile per assistenza umanitaria a Gaza»

La segretaria al Tesoro degli Stati Uniti ha inoltre indicato di essere preoccupata per una minaccia da parte di Israele di tagliare i legami tra le banche palestinesi e le loro banche corrispondenti israeliane, una mossa che chiuderebbe una linea vitale cruciale per l’economia palestinese. Gli Stati Uniti e i loro partner – ha detto Yellen – devono fare tutto il possibile per aumentare l’assistenza umanitaria ai palestinesi a Gaza, ridurre la violenza in Cisgiordania e stabilizzare l’economia della Cisgiordania. Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha indicato che Israele potrebbe non rinnovare una deroga che scade il l’1 luglio e che consente alle banche israeliane di elaborare pagamenti in shekel per servizi e salari legati all’Autorità Palestinese. «Questi canali bancari sono cruciali per elaborare transazioni che permettono quasi 8 miliardi di dollari l’anno di importazioni da Israele, inclusi elettricità, acqua, carburante e cibo, oltre a facilitare quasi 2 miliardi di dollari l’anno di esportazioni da cui dipendono i mezzi di sostentamento dei palestinesi», ha detto Yellen. «Il mio team e io abbiamo anche avviato un dialogo diretto con il governo israeliano per sollecitare azioni che rafforzerebbero l’economia palestinese e, a mio avviso, la sicurezza stessa di Israele», ha sottolineato Yellen.

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