L’associazione dichiara di essere in possesso delle immagini aeree che rivelano 35 generatori attivi a marzo. Ci sarebbero anche delle foto risalenti ad aprile da cui è possibile individuare i generatori in funzione. «Nuove immagini satellitari mostrano che, mentre l’azienda ha rimosso alcune turbine di dimensioni più piccole, ha recentemente installato tre turbine più grandi», dichiara l’associazione.
Secondo la SELC, i generatori sono fortemente inquinanti perché rilasciano sostanze chimiche dannose, come la formaldeide. Queste sostanze sarebbero la causa di malattie respiratorie, asma, tumori e problemi cardiaci. Il tutto ai danni di una comunità, in prevalenza composta da afroamericani, già piagata dai danni ambientali delle numerose industrie presenti nell’area «tra cui una raffineria di petrolio, un’acciaieria e un impianto di gas».
Rischio di malattie nell’area
Secondo gli attivisti, numerosi studi dimostrano che gli abitanti in prossimità del data center hanno un rischio di cancro quattro volte superiore alla media nazionale.
«Gli ultimi quattro anni di dati di monitoraggio dell’aria mostrano che l’area metropolitana di Memphis sta violando gli standard nazionali sullo smog e che il problema sta peggiorando, non migliorando».
La società di Musk ha risposto alle accuse, dichiarando che «le unità di generazione temporanea di energia stanno operando in conformità con tutte le leggi applicabili».