Ancora un morto per il virus West Nile, il nono in Italia. Il decesso è avvenuto sempre nel Casertano, dove le vittime sono state quattro in pochi giorni: si tratta di un 76enne della provincia di Salerno, ma ospite di una residenza sanitaria a Grazzanise. L’uomo, dal quadro clinico già compromesso come gli altri tre pazienti deceduti, era stato ricoverato nei giorni scorsi in ospedale e poi trasferito nella residenza sanitaria. Stamattina era morto all’ospedale di Caserta un 73enne di Maddaloni.
Dodici nuovi casi nel Lazio
Nel Lazio 12 odici persone hanno contratto il virus West Nile, 11 delle quali hanno sintomi con febbre e sono monitorati a domicilio, mentre un’altra ha riscontrato la sindrome neurologica. A certificarlo le analisi effettuate dal laboratorio di Virologia dell’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” – Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico.
I 12 nuovi casi sono stati registrati in provincia di Latina, in particolare a Latina, Cisterna di Latina, Pontinia, Priverno, Sabaudia e Santi Cosma e Damiano. Con questi ultimi accertamenti, nel 2025 le conferme diagnostiche di positività di infezione da West Nile Virus salgono a 58. Dunque 54 casi monitorati dalla Asl di Latina; due casi monitorati dalla Asl Roma 6; un caso monitorato dalla Asl di Frosinone; un caso registrato fuori regione, con probabile esposizione nella provincia di Caserta.
Questi i 58 casi di Virus West Nile: 16 pazienti sono ricoverati in reparti ordinari; 6 persone sono state dimesse; 30 pazienti sono in cura presso il proprio domicilio; 3 pazienti sono ricoverati in terapia intensiva; 3 decessi.
«L’aumento del numero di casi di febbre da West Nile Virus, segnalati al sistema di sorveglianza e inviati per diagnosi al laboratorio di riferimento regionale dello Spallanzani, evidenzia l’efficacia della rete di sorveglianza regionale e dell’azione di sensibilizzazione dei medici, in particolare dei medici di medicina generale. Il rafforzamento del sistema garantisce di monitorare con attenzione i pazienti che potrebbero progredire verso forme neurologiche e di valutare l’estensione della circolazione con conseguenti interventi di controllo del vettore», ha dichiarato Francesco Vairo, direttore del Servizio regionale per Epidemiologia, Sorveglianza e controllo delle malattie infettive (Seresmi) – Spallanzani.