Storie Web domenica, Giugno 30
Notiziario

Al via il Consiglio Europeo, in diretta le notizie da Bruxelles: Giorgia Melooni ha votato contro la nomina di Costa e Kallas, mentre si è astenuta su quella di von der Leyen. Popolari, Socialisti e Liberali avevano accordato una rosa di nomi: Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea, il socialista ed ex premier portoghese Antonio Costa a capo del Consiglio Europeo e la premier liberale estone Kaja Kallas alla carica di Alto rappresentante Ue per la politica estera. Giorgia Meloni nel corso delle comunicazioni al Parlamento, aveva espresso il suo dissenso rispetto alla logica di designazione dei cosiddetti “top jobs“.

Corrado (Pd): “Tajani non ha compreso l’importanza del Green Deal”

“Le parole del vice-premier Tajani, vicepresidente del gruppo dei Popolari in Europa, mostrano con tutta evidenza quanto non si sia compresa l’importanza del Green Deal europeo in termini di competitività economica e industriale per tutti i Paesi europei e, in particolare, per l’Italia. Tacciare i Verdi Europei di mancanza di pragmatismo significa smascherare intenzioni conservative e retrograde, che sconfessano un’idea di sviluppo arretrata e fuori dalla storia. (…) L’ingresso dei Verdi Europei in maggioranza sarebbe un importante passo, mentre resta da rigettare ogni minimo cenno di apertura alle destre estreme e nazionaliste, che promettono, tra le altre cose, di interrompere il percorso virtuoso del Green Deal”. Lo scrive in una nota Annalisa Corrado, responsabile Clima ed europarlamentare del Partito Democratico.

Michel a Zelensky: “Qui sei a casa, ti sosterremo”

“Qui sei a casa. Ti vogliamo sostenere e ti ringraziamo di essere con noi oggi”, ha dichiarato il presidente uscente del Consiglio europeo, Charles Michel, in un punto stampa all’Europa Building di Bruxelles con il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in occasione del Consiglio Ue.

Il confronto tra Zelensky e Orban prima del vertice Ue

Prima dell’inizio del vertice Ue a Bruxelles, c’è stato un lungo e animato confronto tra il premier ungherese, Viktor Orban, e il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Fonti Chigi: voto di Meloni per contrarietà al metodo seguito

“Nel quadro delle votazioni in Consiglio Europeo sulle nomine dei nuovi vertici europei, il governo italiano ha ribadito la propria contrarietà al metodo seguito nella scelta da parte dei negoziatori PPE, S&D e RENEW esprimendo voto contrario ai candidati a Presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa e a Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas”.  È quanto spiegano fonti di palazzo Chigi, dopo il voto in Consiglio europeo sui ruoli di vertice dell’Unione.  Aggiungono ancora le fonti: ” Per quanto riguarda la nomina di Ursula von der Leyen a Presidente della Commissione Europea si è deciso per un voto di astensione nel rispetto delle diverse valutazioni tra i partiti della maggioranza di governo, e nell’attesa di conoscere le linee programmatiche e aprire una negoziazione sul ruolo dell’Italia”.

Michel ha ufficializzato le nomine di von der Leyen, Costa e Kallas

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha ufficializzato su X le scelte del vertice Ue per le nomine dei top jobs: Ursula von der Leyen (Ppe, Germania) alla Commissione europea; Antonio Costa (Pse, Portogallo) al Consiglio europeo e Kaja Kallas (Renew, Estonia) Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera.

Kallas: “Onorata della nomina, continuiamo a lavorare insieme”

“Sono onorata di essere stata nominata candidata per la carica di Alta Rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza. La vostra fiducia significa molto. Dobbiamo continuare a lavorare insieme per garantire che l’Europa sia un partner globale efficace per mantenere i nostri cittadini liberi, sicuri e prosperi”. Lo ha scritto Kaja Kallas dopo la nomina.

Via libera del Consiglio Ue ai top jobs: cosa succede adesso

Il Consiglio europeo ha dato via libera alle nomine sui cosiddetti top jobs dell’Ue:

  • Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione
  • Antonio Costa alla presidenza del Consiglio
  • Kaja Kallas come Alta rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza

Alla prossima plenaria del Parlamento europeo von der Leyen dovrà comunque essere confermata con il voto della maggioranza tra i 720 eurodeputati eletti lo scorso 6-9 giugno.

Ursula von der Leyen nominata per un secondo mandato alla Commissione Ue

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Ursula von der Leyen è stata nominata per un secondo mandato alla presidenza della Commissione europea. Giorgia Meloni si è astenuta.

Antonio Costa è stato nominato futuro presidente del Consiglio europeo

L’ex premier portoghese, Antonio Costa, è stato nominato futuro presidente del Consiglio europeo. Lo riferisce la presidenza portoghese che si congratula per la decisione.

I leader Ue votano sulle nomine: Meloni contraria a Kallas e Costa, si astiene su von der Leyen

I leader europei hanno votato sulle nomine per i vertici delle istituzioni Ue: Giorgia Meloni ha votato contro Antonio Costa al Consiglio e Kaja Kallas come Alta rappresentante per la politica estera, e si è invece astenuta su Ursula von der Leyen alla guida della Commissione.

Il premier ceco Fiala annuncia voto a favore dei nomi proposti per i top jobs

Il premier della Repubblica Cieca Peter Fiala voterà a favore dei nomi sul tavolo del Consiglio europeo per i top jobs dell’Unione. Il partito di Fiala fa parte del gruppo dei Conservatori, lo stesso gruppo politico di Giorgia Meloni. Ad annunciarlo è stato lo stesso premier cieco su X dove ha scritto:  “Per la Repubblica Ceca è fondamentale che la distribuzione rispetti non solo l’equilibrio politico ma anche quello geografico. I nomi proposti finora soddisfano questi criteri. Inoltre li conosco tutti personalmente, hanno un rapporto positivo con la Repubblica Ceca e ho un’ottima esperienza di lavoro con loro”

Il premier ceco Fiala: “Nomi proposti rispettano equilibrio politico e geografico”

“Il Consiglio europeo sta per avviare un dibattito sui cosiddetti ‘top job’ nell’Ue. Per la Repubblica Ceca è fondamentale che la distribuzione rispetti non solo l’equilibrio politico ma anche quello geografico. I nomi proposti finora soddisfano questi criteri. Inoltre li conosco tutti personalmente, hanno un rapporto positivo con la Repubblica Ceca e ho un’ottima esperienza di lavoro con loro”. Lo scrive su X il premier ceco Peter Fiala, della stessa famiglia politica della premier Giorgia Meloni.

Il premier greco Mitsotakis: “Non volevamo escludere nessuno dai negoziati, ho molto rispetto per Meloni”

Il premier greco Mitsotakis ha spiegato che “tre famiglie politiche hanno discusso tra loro e hanno presentato una proposta, alla fine spetta al Consiglio europeo prendere la decisione”. E riferendosi alla presunta esclusione di Meloni dai negoziati: “Non è un processo per escludere, non è mai stata nostra intenzione escludere nessuno o offendere qualcuno. Personalmente ho molto rispetto per Giorgia Meloni, la Prima Ministra dell’Italia. L’Italia è un Paese molto importante nell’Ue e sono sicuro che affronteremo tutti questi problemi e preoccupazioni nelle discussioni che avremo”.

I leader Ue iniziano a discutere delle nomine per i vertici

Prosegue la cena dei capi di Stato e di governo, che avrebbero appena finito di discutere sull’agenda strategica e avrebbero iniziato a parlare di nomine per i vertici dell’Ue. Si prospetta una discussione lunga e complessa.

Della Vedova: “Per Salvini i negoziati per nomine Ue sono colpo di Stato, Meloni è d’accordo?”

“Il vice Presidente del Consiglio, Matteo Salvini, proprio mentre si svolge il Consiglio Europeo, decide di definire sobriamente ‘colpo di stato’ il negoziato per i top jobs europei. Meloni è d’accordo?”. Lo scrive su X il deputato di Più Europa Benedetto Della Vedova.

Kallas ribadisce il sostegno a Kiev: “Solo così Ucraina arriverà alla vittoria”

“Solo il sostegno a lungo termine dei partner dell’Ucraina potrà portare Kiev alla vittoria”, ha detto oggi la prima ministra estone, Kaja Kallas, che al Consiglio europeo ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Kallas è il nome in pole nelle trattative sui top jobs europei per il ruolo di Alta rappresentante per la Politica estera e di difesa dell’Ue.

Cosa potrebbe fare Meloni nei negoziati sulle nomine in Ue

I leader dell’Unione europea si ritrovano a cena per discutere e decidere i ruoli di vertice della prossima legislatura europea. I Popolari, i Socialisti e i Liberali portano sul tavolo un pacchetto di nomi, con in testa la conferma di Ursula Von der Leyen alla presidenza della Commissione. Giorgia Meloni ha lamentato di essere stata esclusa dalla mediazione sulle nomine, ma non ha i numeri per bloccarle. Ecco cosa potrebbe succedere e quali sono le opzioni della premier italiana.

Il Consiglio Ue ha approvato le conclusioni su Ucraina, Medio Oriente e Difesa

A quanto riportano alcune agenzia di stampa, il Consiglio europeo di Bruxelles avrebbe approvato i capitoli delle conclusioni su Ucraina, sicurezza e difesa, e Medio Oriente. I lavori continuano adesso sull’Agenda strategica, che sarà seguita dalle discussioni sulle nomine relative ai ruoli apicali delle istituzioni europee.

Iniziata la cena del Consiglio europeo dove si discuterà delle nomine

Secondo quanto riportano alcune agenzie di stampa, a Bruxelles sarebbe iniziata la cena tra i leader dell’Ue in cui si discuterà anche della difficile partita delle nomine.

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Renzi: “Meloni non si metta a frignare, o fa un accordo o non toccherà palla”

“Qui non c’è nessun problema che riguarda l’Italia, c’è un problema che riguarda Giorgia Meloni, detta Giorgia. Che ha vinto le elezioni. Dice: vado lì, datemi i voti, cambierò tutto e si ritrova con un pugno di mosche. Quello che è mancato nel discorso di ieri è la chiarezza e l’onestà intellettuale. Non puoi ingannare tutti sempre. La verità è che per le regole che ci sono, purtroppo non cambiano, Meloni o fa un accordo o non tocca palla. Ma non si può mettere a frignare”. Lo ha detto il leader di Italia viva, Matteo Renzi, a ‘Zapping’ su Rai Radio1.

Renzi su Meloni: “Non la invitano perché non dice chiaramente dove vuole stare”

“Meloni non la invitano ai caminetti perché fa parte di un partito politico che non fa chiarezza su dove vuole stare in Europa”. Lo ha detto il leader di Italia viva, Matteo Renzi, a ‘Zapping’ su Rai Radio1. “Questo sistema è molto caotico? Sì. Ora che ha vinto le elezioni, bisogna chiedere alla Meloni: a tutti quelli che ti hanno votato perché dicevi loro che avresti contato in Europa, ora perché non racconti la verità anziché fare la vittima? La verità è che da sempre si fanno gli accordi. Non è che l’Italia c’è o non c’è, ci sono i partiti europei. Il partito della Meloni in Europa non ha i numeri. Allora lei avrebbe una carta da giocare: presentarsi al tavolo come leader italiana e non come leader di partito e trovare un accordo come è sempre stato. E invece lei insiste nel fare la vittima”, ha aggiunto.

Perché il gruppo dei Conservatori potrebbe spaccarsi

Secondo quanto riportano alcune agenzie di stampa, il gruppo dei Conservatori europei potrebbe spaccarsicon la delegazione del partito polacco Diritto e Giustizia (Pis) guidato da Mateusz Morawiecki che starebbe valutando di uscire da ECR per costituire un nuovo gruppo parlamentare ancora più a destra con l’ungherese Fidesz di Viktor Orban. Questa eventualità porterebbe da una parte un ridimensionamento del gruppo Ecr – che non sarebbe più il terzo per grandezza – ma dall’altra renderebbe lo stesso gruppo più idoneo a una possibile alleanza con il principale gruppo al Parlamento europeo, ovvero il Ppe.

Il presidente di Cipro dice che Meloni “ha espresso alcune preoccupazioni” sulle nomine Ue

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni “ha espresso alcune preoccupazioni”, in merito alle negoziazioni per i ‘top jobs’ dell’Unione Europea. Lo ha raccontato il presidente di Cipro, Nikos Christodoulidis. “Capisco alcune delle sue obiezioni, quindi ne discuteremo”, ha aggiunto.

Patuanelli risponde a Salvini: “Colpo di Stato? Attendiamo con ansia il secondo Papeete”

Salvini sta dicendo che Forza Italia sta facendo un colpo di Stato ai danni del governo italiano? A questo punto cosa lo trattiene dal non staccare la spina al governo? Attendiamo tutti con ansia il secondo Papeete, magari questa volta lo faccia dal Mar du Nord“. Lo scrive, in un post Facebook, il capogruppo al Senato del Movimento 5 Stelle, Stefano Patuanelli.

“Irrispettoso far nascere la Commissione Ue fregandosene del voto degli italiani”, dice Salvini

“Ursula von der Leyen, un socialista al Consiglio europeo, una persona indicata da Macron per la politica estera. Sono i partiti che hanno perso. Quindi, far nascere una Commissione fregandosene del voto degli italiani, dei francesi, dei tedeschi e degli spagnoli penso sia assolutamente irrispettoso, arrogante. Se preferiscono la loro poltrona al voto popolare, posso assicurare a nome della Lega e dell’Italia che li marcheremo centimetro per centimetro, perché il voto dei cittadini conta. Se i cittadini chiedono un cambiamento, a Bruxelles non possono fregarsene rivotando le stesse facce di prima. Non gliele faremo passare. Posso dare la mia parola che difenderemo il voto degli italiani e degli europei”. Lo ha detto Matteo Salvini, a ‘Dritto e Rovescio’, in onda in prima serata su Retequattro.

Va precisato che i gruppi politici che hanno preso più voti alle elezioni sono stati il PPE, il Partito popolare europeo, e il S&D, quello dei Socialisti e Democratici.

Salvini dice che quello che sta succedendo sulle nomine puzza di colpo di Stato

Quello che sta accadendo in queste ore fra stasera e domani, puzza di colpo di Stato. Sembra un colpo di Stato perché milioni di europei hanno votato in Italia, in Francia, in Germania e in Spagna e hanno chiesto di cambiare l’Europa, hanno chiesto un cambiamento dell’Europa da tutti i punti di vista. E che cosa ti ripropongono quelli che hanno perso voti? Le stesse facce. Quindi, Ursula von der Leyen, un socialista al Consiglio europeo, una persona indicata da Macron per la politica estera“. Lo ha detto Matteo Salvini, ospite della puntata di Dritto e Rovescio in onda su Retequattro questa sera, parlando delle nomine in Ue.

Secondo Orbàn la Georgia è sulla strada giusta nonostante la “legge russa”

Secondo Viktor Orbàn non ci saranno intoppi all’adesione all’Ue della Georgia: “Le cose vanno bene in Georgia – ha spiegato il premier ungherese a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles – Il percorso per l’adesione all’Ue è ok, il governo georgiano sta facendo bene, l’economia sta migliorando. Penso che sia sulla strada giusta”.

Nella bozza delle conclusioni del summit, che i leader dovranno sottoscrivere, si legge tuttavia di “serie preoccupazioni per gli ultimi sviluppi in Georgia”, un riferimento esplicito alla “legge russa” sugli agenti stranieri approvata dal governo di Tbilisi nonostante le grandi manifestazioni contro l’esecutivo.

All’epoca la presidente della Commissione Ursula von der Leyen si era detta preoccupata: “Seguo con grande preoccupazione la situazione in Georgia e condanno la violenza nelle strade di Tbilisi – aveva scritto su X – Il popolo georgiano vuole un futuro europeo per il proprio Paese. La Georgia è a un bivio. Deve mantenere la rotta verso l’Europa”.

Secondo Von der Leyen l’Ue ha bisogno di 500 miliardi per la difesa

Secondo quanto riportato da Politico la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha spiegato ai leader che sarebbero necessari 500 miliardi di euro di investimenti per la difesa del continente nel prossimo decennio. Von der Leyen ha sottolineato che nel periodo 1999-2021, prima dell’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia, l’UE aveva aumentato la spesa per la difesa del 20%, la Cina del 600% e la Russia del 300%.

Non è chiaro, tuttavia, se la cifra a cui si riferisce la presidente della Commissione sia comprensiva dei fondi per continuare a fornire armi all’Ucraina.

Metsola non esclude una maggioranza con Meloni: “Le discussioni sono ancora in corso”

La presidente del Parlamento Ue uscente e favorita per la riconferma, Roberta Metsola, ha risposto a una domanda sull’opportunità di inserire Giorgia Meloni nella squadra di leader che dovranno negoziare i nomi dei prossimi vertici europei. Lo ha fatto nel corso di una conferenza stampa a margine del Consiglio europeo in cui ha dichiarato: “Le discussioni non si sono concluse, la cosa importante è garantire la più grande maggioranza possibile, perché questo aiuterà la costruzione della maggioranza nel Parlamento europeo. Dobbiamo aspettare, ma la cosa importante per me è non escludere nessuno, né nessun Paese”.

“La scelta dei commissari si basa sulla qualità”, il premier belga De Croo risponde a Meloni

Il primo ministro belga Alexander De Croo, il cui partito fa parte dei liberali di Renew Europe, ha commentato la polemica in corso sulle trattative per le nomine Ue: “Ascolteremo tutti, ma sta al futuro presidente della Commissione Ue scegliere la squadra di commissari, e la scelta sarà di certo legata alla qualità della persona che sarà presentata – ha spiegato De Croo – La democrazia non è fatta solo di blocchi, ma anche di chi vuole lavorare insieme. E questi tre gruppi politici (Popolari, Socialisti e proprio Renew Europe, ndr) sono disposti a lavorare insieme a beneficio di tutti gli europei”. Il premier belga si è soffermato anche sui nomi circolati in questi giorni come parte dell’accordo preliminare, ovvero Ursula von der Leyen (da riconfermare come presidente della Commissione), Antonio Costa (candidato presidente del Consiglio europeo) e Kaja Kallas (in lizza come Alta Rappresentante dell’Ue): De Croo li ha definiti appunto “tre nomi di qualità”.

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